Specchio, 17 ottobre 2021
Come funziona la scuola in Gran Bretagna
La settimana scorsa, nel discorso alla conferenza annuale del partito conservatore, Boris Johnson ha usato un caso esemplare per sottolineare quanto sia bravo il suo governo nel diminuire le disuguaglianze di classe (e in classe) in Inghilterra. Il caso è una scuola statale in una delle zone di Londra storicamente più povere e svantaggiate, periferia a Est, vicino al Parco Olimpico. Si chiama Brampton Manor Academy, è – udite udite – aperta a tutti ed è riuscita a mandare a Oxford e Cambridge più studenti del college di Eton.
In questa dichiarazione è sintetizzato il sistema scolastico inglese, che viaggia da sempre su due binari: il privato (rette che variano da 25 a 35 mila sterline l’anno, prati verdissimi, laboratori, piscine, campi sportivi, teatro, musica e ogni tipo di attrezzatura, insomma i college di Harry Potter) e il pubblico, dove gli inglesi che si possono permettere di pagare una retta da scuola privata non manderebbe mai il proprio pargolo, perché la scuola statale in generale è pessima. Poi ci sono le eccezioni, come Brampton Manor Academy, la scuola modello, dove troupe della Bbc e inviati dei giornali fanno reportage, perché è incredibile che una scuola statale sbaragli pure Eton, il prestigioso ed esclusivo collegio solo maschile, fucina di primi ministri, che lo stesso Boris ha frequentato, oltre ai principini Harry e William, futuro re.
Il problema è appunto che si tratta di un’eccezione e Boris nel citarla non si rende neppure conto che portando in palmo di mano l’eccezione, ammette la débâcle totale di ciò che eccezione non è.
Il fatto è che nel Regno Unito l’istruzione è un business e quindi governata con sistemi di libero mercato, con l’aggravante di un falso concetto di merito. Si premiano i migliori studenti. Sì, ma come si arriva a farli diventare migliori? Con costosi tutor e inserendoli fin dall’asilo nella scuola giusta (le iscrizioni di fanno appena il pargolo nasce, in alcuni casi addirittura quando è ancora in pancia). Le migliori scuole scelgono i migliori studenti, con un complicato percorso di esami e di punteggi. I migliori studenti hanno i migliori risultati quindi entreranno nelle migliori università, quindi avranno i migliori lavori, e quindi avranno i soldi per fare lo stesso con i propri figli.
Il circolo si autoalimenta e perpetua il sistema di ingiustizia e di disuguaglianza che è vistosissimo nella scuola privata, ma si applica in una certa misura anche alle scuole statali. Non è vero che sono “aperte a tutti” come dice Boris. Le migliori statali attirano e scelgono i migliori studenti, con un piccolo correttivo che è dato dalla “localizzazione” della scuola: ha diritto a un posto chi abita vicino e questo provoca un rialzo dei prezzi delle case (anche del 20 per cento) nella cosiddetta “catchment area” di una scuola statale considerata buona.
L’idea che la scuola debba accompagnare e formare tutti, anche gli scolari che provengono da famiglie “svantaggiate” economicamente e culturalmente, non fa parte del Dna di questo sistema di istruzione che rispecchia il modello classista britannico, ancora fermo più o meno all’epoca dell’Impero.
Tanto è mercantilistica la faccenda che esiste anche una fiera annuale delle scuole private, oltre 2.500. Si chiama Independent School Show e in genere si tiene a Londra ai primi di novembre, che è il periodo dell’anno in cui si aprono le iscrizioni. In questa fiera, che per curiosità una volta ho visitato, le varie scuole e le compagnie di tutoring comprano uno stand, dove espongono la mercanzia. Dépliant, materiali illustrativi, filmati, professori e presidi e alunni che spiegano il programma e magnificano i risultati, i punteggi ottenuti. È tutto governato dalle classifiche e dal numero di studenti che ogni scuola è riuscita a piazzare a Oxford e Cambridge e nelle altre prestigiose università del regno o anche negli States (ovviamente Ivy League). Ma non basta. Esiste anche una bibbia dell’istruzione, The Good School Guide, che si pubblica dal 1986 e che viene aggiornata annualmente con recensioni delle migliori scuole, secondo i criteri e le graduatorie che si sono detti. È un mattone di qualche migliaio di pagine, che per 60 sterline permette agli ansiosi genitori degli studenti aspiranti migliori di aggiornarsi sulle novità del mercato. Adesso non resta che vedere se nella prossima edizione aggiungeranno anche Brampton Manor Academy.