Corriere della Sera, 17 ottobre 2021
Vieri racconta l’esame da allenatore
Notte prima degli esami, a «caccia di zanzare». Già, perché a Bobo Vieri basta un minimo ronzio per scattare dal letto, mettersi mimetica e caschetto, e scandagliare ogni centimetro della casa. Notte prima degli esami, dormendo pochissimo, perché qualche linea di febbre ha aperto a Isabel le porte del lettone di mamma (Costanza Caracciolo) e papà. E quando ci sono di mezzo le sue bimbe, qualsiasi altro impegno diventa marginale. Vabbé, in poche parole – giovedì mattina alle 6 – Vieri si presenta distrutto in stazione Centrale, direzione Firenze, Centro tecnico di Coverciano: da sostenere gli esami finali del corso per allenatori Uefa B/A, il tutto al termine di 210 ore di programma didattico più varie esercitazioni sul campo.
«Ciao Bobo, tutto bene?». Il saluto è di Alessandro Del Piero: quei due sono stati fra i giocatori più grandi e amati di sempre. Il tempo di sistemare la valigia, e Bobo crolla: allunga le gambe, si copre fino al viso con il tutone e ciao ciao. Ale lo guarda, ride, lo filma anche, e quindi lo posta su Instagram. «Sì, ma ha resistito poco pure lui – ride Bobo —, eravamo brasati». Niente appunti da ripassare, assenza totale di panico da interrogazione, «siamo arrivati preparatissimi, abbiamo fatto fruttare tutte quelle ore in aula. Anche nove in una stessa giornata: sembrava di essere tornati a scuola».
Esco arricchito da questa esperienza. Un percorso tosto, serio, importante. E devo dire che i vari insegnanti ci hanno fatto i compli-menti
A Coverciano ad aspettare Bobo e Ale ci sono fra gli altri De Rossi, Pizarro, Matri, Pazzini, Abate, Montolivo, Torrisi, Curci, Gastaldello, Maccarone. Roba da allestire una squadra competitiva ancora oggi. «Balzaretti, invece, non è potuto venire – spiega Vieri —. Ha lasciato un messaggio nella nostra chat: “Ragazzi, vi voglio bene, sono stato alla grande, mi avete fatto divertire da morire”. Ed è vero, un gruppo magnifico. Risate, confidenze, prese per i fondelli (battutacce che possiamo capire solo noi che abbiamo giocato) e partite a padel. Il più forte? Torrisi. Ma anche Pizarro non scherza, secondo me gioca da 35 anni. Due fenomeni. Una sera scatta la sfida: io e Torrisi contro De Rossi e Pizarro. Il primo set è loro, noi ci prendiamo il secondo. Nel terzo siamo 5-5, mi fermo, sento profumo di pizza: mollo tutto, esco dal campo e li saluto. “Ma dove c... vai?”, urlano. “Ho fame...”, rispondo. In realtà ero a pezzi, non ce la facevo più. Eviterei di riportare le loro parole piene d’affetto mentre mi avventavo sulle pizze (ride)». Ma sul campo di calcio niente partitelle? «Lasciamo perdere: ho calciato e mi sono subito fatto male al ginocchio...».
Torniamo seri, «e allora parliamo del corso e dell’esame – racconta Bobo —. Ne esco molto arricchito. Un percorso tosto, serio, importante, che richiede grande disciplina. E devo dire che i vari insegnanti ci hanno fatto i complimenti». Fra i docenti, il gran capo Renzo Ulivieri («uno che sa dare una risposta concreta a ogni tua domanda, gentile, disponibile, preparatissimo»), poi Mario Beretta (parte tecnica), il prof Ferretto Ferretti (preparazione atletica), il professor Felice Accame (Comunicazione). «È stato bello confrontarci con loro, i tempi cambiano, e pure le metodologie. È tutto molto diverso rispetto a quando giocavo, soprattutto nella preparazione atletica e nell’alimentazione. Niente tesina, prima abbiamo risposto alle domande di teoria, poi siamo andati sul campo per la pratica, e qui dobbiamo dire grazie ai ragazzi dell’Under 18 della Fiorentina che si sono prestati dalle 14.30 alle 18.30. Io ho lavorato sul 6 contro 6 a campo ridotto: due tocchi, movimenti ed esercitazioni tattiche. No, non c’è mai stato un momento critico. Questo è un mestiere che ho fatto per 30 anni. L’esame, va detto, è la tappa più semplice se hai lavorato bene durante il corso».
E zero problemi anche a livello di «comunicazione», visto che ormai Vieri è lanciatissimo nel mondo dei media e dei social. «Siamo pronti con la “Bobo tv live show “: da gennaio trasmetteremo dai teatri di tutta Italia; e ci hanno contattato pure dalla Spagna e dalla Svizzera».
Nel frattempo, patentino in mano, potrebbe già arrivare qualche offerta in panchina: «Calma, aspettiamo la notifica prima...». Ride Bobo, che a giugno si iscriverà anche al Master. «Con lo stesso gruppo! Ormai siamo una squadra».