ItaliaOggi, 16 ottobre 2021
I tedeschi bevono meno birra
I luoghi comuni sono quasi tutti falsi, ma è inutile tentare di sfatarli. Sono per sempre. Gli italiani amano i bambini, e divorano spaghetti, gli inglesi rispettano le code, i tedeschi girano in Lederhosen, i calzoncini di cuoio e bevono birra. Compresi che il mitico rispetto per l’ordine e il fair play britannico era una balla, a 19 anni, nel mio primo soggiorno a Londra. Ero in coda alla fermata, e il bus rosso a due piani si fermó tre metri più avanti. Io rimasi al mio posto, e tutti i britannici mi superarono di corsa passandomi davanti.
Quando arrivai a Amburgo come corrispondente, scoprii che gli anseatici preferivano il vino bianco alla birra, un po’ troppo dolce per i miei gusti. Ma sapevo che Amburgo è diversa dal resto della Germania. A Bonn, il renano Helmut Kohl pasteggiava con un bianco italiano. Gerhard Schröder e il suo ministro degli esteri Joschka Fischer, preferivano (anche oggi) un rosso, magari un Brunello di Montalcino.
Ogni regione ha un suo Biermuseum. La Germania ha oltre 1500 fabbriche di birra, che producono circa seimila differenti qualità, e hanno il record della produzione in Europa con 91,6 milioni di ettolitri, di cui 16 milioni vengono esportati. Ma non sono quelli che bevono più birra pro capite, battuti da céchi e da austriaci. Ne bevevano 142 litri a testa nel 1980, quando nessuno prevedeva che in un prossimo futuro il Muro a Berlino sarebbe caduto, nel Duemila bevevano 115 litri, 101 cinque anni fa, e appena 94 nel 2020. Nella Repubblica Céca (Cechia) ne bevono 142, e 107 in Austria. Gli italiani invece ne bevono di più, sia pure appena un litro, da 33,6 litri a testa nel 2019 sono passati a 34,6 l’anno scorso.
Certamente, sul consumo di birra in Germania ha influito la pandemia, i locali erano chiusi, ed è triste bere da soli. Bisogna aggiungere che, come sempre, le statistiche ingannano: a bere birra sono in stragrande maggioranza gli uomini, le signore da sempre preferiscono il Sekt, lo spumante, sempre un po’ abboccato, un prosecco, o un Pinot.
I tedeschi sono precisi. Cinque anni fa è stato celebrato il 500° anniversario del Biersreinheitgebot, cioè le norme tassative che regolano la produzione della birra, stabilito il 23 aprile del 1516, ovviamente in Baviera. La birra va prodotta con malto, orzo, lievito e acqua purissima e niente altro. Per loro, la birra francese o belga a base di riso è un’altra bevanda. Vollero vietarne l’importazione, e persero innanzi al tribunale dell’Unione Europea. Sostennero che la bière francese e belga ha un più alto tasso alcolico e quindi era pericolosa per i maschi adulti tedeschi che ne consumavano due litri al giorno. Il giudice sentenziò che chi beve due litri di birra, di riso o di orzo, non ha il diritto di preoccuparsi per il suo fegato.
Sempre anni fa, mi meravigliai, anzi mi scandalizzai, per uno spot in tv, di solito prima o dopo una trasmissione sportiva. Un tizio si vantava di bere birra «immer mehr», sempre di più. Un amico tedesco mi prese in giro: quella era una qualità senza alcol. Ma in parte è falso anche questo.
Gli automobilisti dovrebbero stare attenti a non fidarsi: alcune qualità analcoliche contengono sempre uno 0,5 di alcol. E la birra è sempre dannosa per il fegato e per i reni, anche se di norma il tasso alcolico è intorno al 3%, un quarto o un terzo rispetto al vino. Ma di solito non si beve in una serata due o tre litri di Chianti.
All’Oktoberfest di Monaco, tanto amata dagli italiani, il Krug, il boccale è di un litro. Io non riuscii a finire il mio e lo passi a un collega che si era già scolato il suo. Mi ringraziò, e in cinque minuti, bevve un litro e mezzo, pronto a ordinare un altro Krug.
Per finire, l’Oktoberfest è la sagra della birra, ma i bavaresi ne bevono meno che gli altri tedeschi. Il primato è delle vecchie regioni della scomparsa Ddr, il che conferma il pregiudizio dei tedeschi dell’ovest: quelli dell’est, a causa della dittatura rossa sono rimasti indietro. Nel Brandeburgo ne scolano sempre 120 litri all’anno, in Turingia, 114, in Sassonia 110. Nella Renania Palatinato, patria di Helmut Kohl che amava l’Italia, ne consumano appena 29 litri, nella mia Amburgo 36, e 48 a Berlino.