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 2021  settembre 20 Lunedì calendario

Disney riveste Jessica Rabbit

«Io non sono cattiva, è che mi disegnano così», sussurra Jessica Rabbit nel celebre film Chi ha incastrato Roger Rabbit. Impossibile discernere questa frase dalle curve sinuose della sensualissima pin-up, dall’abito striminzito rosso fuoco illuminato da migliaia di paillettes che sobbalza a ogni suo passo; dalla folta chioma e dalle ciglia da cerbiatto, o dalle labbra carnose che insieme alla voce calda, ammaliatrice e apparentemente innocente creano un’aurea togli fiato a tutti i personaggi che si trovavano ad avere a che fare con lei, siano essi in carne e ossa o cartone animato. A «disegnarla così» non era stato Gary Wolf nel romanzo giallo del 1981 Who censored Roger Rabbit dal quale era stato il film Disney. I creatori della pellicola, sette anni più tardi, si erano invece ispirati a Rita Hayworth per il colore dei capelli, a Veronica Lake per la pettinatura e a Lauren Bacall per lo sguardo. Un concentrato di sensualità dell’età dell’oro di Hollywood che aveva permesso di consegnare alla storia un’icona senza tempo. O quasi visto che quel tempo sembra essere scaduto proprio adesso. 
I RITOCCHI
La Disney, infatti, ha fatto sapere di aver preso provvedimenti nel parco tematico più famoso al mondo, il Disneyland di Anaheim, in California: qui Jessica Rabbit cambierà. Così come molti altri successi della casa di produzione cinematografica anche il film di Robert Zemeckis ha una sua attrazione ispirata alla pellicola, che però stride con i tempi correnti. Nell’era del Metoo Jessica non può più essere una donzella indifesa, vittima della violenza maschile e sempre in attesa che un eroe la salvi dalle grinfie del villain di turno. Nell’attuale animazione del parco a tema, chiamata Roger Rabbit’s Car Toon Spin, Jessica veniva catturata da un malvivente che la nascondeva nel baule di un’auto e il marito Roger conduceva i turisti in un’avventura per liberarla. Ora però il robot di Jessica è sparito e nel baule dell’auto ci sono solo barili di acido, temutissimo dai protagonisti del film perché era proprio questo il modo con cui il giudice Morton scioglieva i cartoni animati. Un’assenza che alcuni fan avevano notato e segnalato, preoccupati, e che, avvisa la Disney, non deve allarmare perché è solo momentanea. Jessica tornerà in una versione più attuale e pertinente per la cultura di oggi: non più la la moglie di ma sarà lei stessa un’investigatrice privata, titolare della sua agenzia, impegnata nella lotta contro il crimine che sta attanagliando la Los Angeles del 1947. Proprio come faceva Eddie Valiant, interpretato da Bob Hoskins nel celebre film. «Prenderà ispirazione dal suo amico di vecchia data, il leggendario Eddie Valiant, ma Jessica ci dimostrerà che fa sul serio», si legge su una pagina del giornale Extra! Extra! che circola in rete. Nell’articolo si spiega come la carriera di attrice l’abbia resa una delle star più famose e riconoscibili al mondo ma che ora «userà la sua celebrità per far sentire la propria voce». E, a quanto pare, ha già cominciato: «Quando è troppo è troppo» avrebbe detto Jessica allarmata dal diffondersi della criminalità che spaventa i suoi vicini a tal punto da impedire loro di uscire di casa. Questo il suo grido di battaglia: «I criminali stanno progettando qualcosa di grosso, scoprirò di cosa si tratta e vi metterò fine! State attenti, il vostro regno di terrore è finito!».

L’ATTESA
Non si sa ancora se condurrà questa missione ancheggiando con indosso un abito dallo spacco vertiginoso o se in cantiere c’è anche una rivisitazione del suo look. Nella foto che la ritrae a mezzo busto, tuttavia, indossa un casto impermeabile doppio petto con scollo a V e un cappello Fedora. Non è certo il primo passo che la casa di produzione ha compiuto nel rivedere i suoi classici per riadattarli all’era contemporanea. Un anno fa la piattaforma di streaming Disney + aveva preso provvedimenti contro cartoni animati come Dumbo, Gli Aristogatti, Fantasia, Peter Pan e Il libro della giungla. «Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi aveva annunciato in un messaggio – Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l’impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo».