il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2021
Gli uragani si abbattono sugli Usa
In Italia – La prima metà di settembre ha mostrato caratteri ancora estivi, con temperature più consone ad agosto come i 33 °C di una settimana fa a Firenze. Ma al tempo stesso si sono fatti strada anche i primi segnali d’autunno, quali i violenti temporali del 10-12 settembre al Sud, con il tornado a Pantelleria e le inondazioni urbane a Catania e a Soverato, in Calabria ionica. A seguire, nubifragi al Centro-Nord al transito di una perturbazione atlantica giovedì 16 e venerdì 17, inondato e chiuso l’aeroporto della Malpensa per 87 mm di pioggia in poco meno di due ore, colpite anche alta Toscana e Campania. Un nuovo fronte da Ponente sta passando ora al Settentrione seguito da aria fresca, sperando in una progressiva riduzione della siccità, mentre al Sud l’anticiclone nordafricano ha riportato temperature oltre 35 °C. L’Italia diventa protagonista della filiera delle previsioni meteorologiche in Europa con l’inaugurazione, avvenuta martedì 14 settembre, del nuovo centro di calcolo del consorzio europeo per le previsioni a medio termine (Ecmwf), trasferitosi da Reading, presso Londra, all’innovativo Tecnopolo di Bologna. Da maggio 2022 i nuovi supercomputer Atos saranno pienamente operativi permettendo miglioramenti nella predicibilità di temperature, venti e fenomeni estremi. Sulle Alpi occidentali l’estate 2021, troppo calda di mezzo grado °C e seguita a un inverno scarso di neve, ha lasciato nuovi e pesanti segni sui ghiacciai. Il Ciardoney (Gran Paradiso), monitorato dalla Società meteorologica italiana, è giunto al trentesimo anno di bilancio di massa, metodo di misura che consente di valutare in maniera più completa lo stato di salute del ghiacciaio in relazione al clima: rispetto al 2020 ha perso uno spessore, tradotto in acqua, di 1,3 metri, e la sua fronte si è ritirata di ben 23 m. Dal 25 settembre al 17 ottobre la Triennale di Milano ospiterà la mostra Sulle Tracce dei Ghiacciai, con gli spettacolari confronti fotografici di Fabiano Ventura che portano ai nostri occhi la drammatica deglaciazione tra un secolo fa e oggi dalle Ande all’Himalaya, alle Alpi.
Nel mondo – L’agenzia meteo americana Noaa conferma che il trimestre giugno-agosto è stato tra i più caldi in oltre un secolo, quarto a scala globale (anomalia +0,9 °C), il più caldo di tutti considerando le sole terre emerse, e secondo nell’emisfero nord (estate boreale) dopo il recentissimo record del 2020. Precoci nevicate il 15 settembre in Finlandia, mai così presto in 63 anni di osservazioni a Vaala Pelso, nel centro del Paese, ma altrove prevalgono ondate di calura eccessiva, come in Nord Africa (46 °C in Algeria), Balcani, Asia centrale, Siberia, Cina, Colorado, Sudamerica, Sudafrica e Australia. L’uragano tropicale “Nicholas” ha scaricato piogge alluvionali in Texas e nella Louisiana sferzata solo due settimane fa da “Ida”, e i resti di “Larry” hanno causato bufere in Groenlandia con raffiche di vento a 160 km/h e un metro di neve nell’entroterra (accade raramente nella zona per effetto di un ex-sistema tropicale). Vietnam sott’acqua per i diluvi della tempesta “Conson” e in Pakistan sono oltre 160 le vittime per i dissesti di questa stagione monsonica. Giovedì 16 settembre, alluvione-lampo per un nubifragio da 244 mm in 3 ore presso Nimes, intensità record per il dipartimento francese del Gard. Un’indagine internazionale del British Council segnala una crescente consapevolezza giovanile sulla crisi climatica, e si è tradotta nella “Global Youth Letter on Climate Action” indirizzata ai leader che a novembre si riuniranno alla Cop26 di Glasgow, chiedendo loro più ambizione nelle politiche ambientali e una maggiore inclusione dei giovani nei processi decisionali. D’altra parte è proprio alle nuove generazioni che stiamo consegnando un mondo sempre più difficile.