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 2021  settembre 19 Domenica calendario

Una Ucraina neutrale aiuterebbe

Russia e Ucraina sono Paesi cugini, se non addirittura fratelli. Le loro lingue sono rami di uno stesso albero e i loro eserciti hanno frequentemente combattuto nello stesso campo. Ma nella loro storia esistono anche circostanze in cui, durante una guerra, corpi militari ucraini scelsero di schierarsi a fianco dei nemici della Russia. È accaduto durante la Seconda guerra mondiale, sotto l’occupazione tedesca, quando 30.000 ucraini si arruolarono nelle Waffen SS e un esercito insurrezionale ucraino, sostenuto dalle correnti nazionaliste del Paese, combatté contro l’Armata Rossa. Sta accadendo, per certi aspetti, anche nel momento in cui la dirigenza ucraina chiede di entrare nella Nato: una organizzazione politico-militare che Vladimir Putin, non senza ragione, considera un potenziale nemico. L’ingresso nell’Unione Europea dovrebbe essere meno difficile, ma parecchi membri dell’Ue preferiscono limitare il rapporto con i nuovi arrivati al Trattato di associazione firmato tra Ucraina e Ue nel giugno 2014. Vi sono anche manifestazioni di reciproca cordialità. Ma i 300 anni di amicizia celebrati nel 1954 con la donazione della Crimea all’Ucraina, quando il segretario generale era Nikita Krusciov, assomigliavano a un Trattato di pace fra Paesi tradizionalmente avversari e decisi a restare, spesso polemicamente, congiunti ma distinti. E quando la sorte dell’Unione Sovietica, fra il 1990 e il 1991, divenne materia di animate discussioni nella intera Federazione sovietica, il Parlamento di Kiev si affrettò a proclamare la dichiarazione di sovranità dell’Ucraina. Persino il disastro del 26 aprile 1986 nel quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl, una città ucraina a 100 km da Kiev, ebbe l’effetto di aumentare il tradizionale nazionalismo anti-russo di una parte considerevole della società nazionale. Negli ultimi anni l’indipendenza della Ucraina ha un paladino nella persona di Volodymyr Oleksandrovych Zelensky, un attore, regista e comico televisivo, che è presidente dalla Repubblica dal 20 maggio 2019 e ha fatto una campagna elettorale in cui il tono dominante era quello nazionalista. In queste circostanze i Paesi dell’Ue stanno a guardare con sentimenti diversi, dalla prevedibile amicizia per l’Ucraina della Polonia, lieta di accoglierla nella Nato, alla maggiore prudenza di quelli che non vogliono pregiudicare i loro rapporti con la Russia e avevano sperato che l’Ucraina divenisse una Svizzera centro-europea fra Paesi che hanno appartenuto per molti anni a blocchi contrapposti. È una occasione definitivamente perduta? Neutrale, l’Ucraina sarebbe molto più rispettata e autorevole di quanto sarebbe se la sua politica estera continuasse a essere un interminabile e inutile bisticcio con la sorella maggiore.