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 2021  settembre 18 Sabato calendario

Allen Ginsberg e il sesso

Anticipiamo uno stralcio di “Senza filtri”, una raccolta di interviste ad Allen Ginsberg, in libreria con il Saggiatore. 
ERNIE BARRY: Allen, credo che per te molta della tensione nel mondo sia dovuta a mancanza di amore e compassione.
ALLEN GINSBERG: Sì, Ernie, troppe poche persone fanno l’amore. (Allen mi cinge con le mani, mi carezza le spalle, e altre parti).
Mmh… Sì, Allen. Tu con chi fai l’amore?
Con chiunque venga a letto con me, chiunque mi voglia. (Allen inizia ad abbracciarmi; io penso che si sia spiegato. Cerco di levarmi le sue mani di dosso). Giovani Rimbaud, giovani Monroe, e altri esseri umani. E ogni tanto un androide qua e là.
Sembra che gran parte dei problemi sessuali in America siano dovuti a incompetenza in materia. 
Sono un incompetente sessuale perché tutte le diverse persone che mi fanno fremere la pancia mi rifiuterebbero se le guardassi in lacrime dicendo, ‘Sono un incompetente sessuale perché ho paura’.
Paura di che?
Di essere rifiutato.
E se fosse mancanza di conoscenze?
La conoscenza viene dalla pratica di ciò che viene naturale.
Molti di noi hanno inibizioni e nevrosi. Perché, secondo te?
Amore bloccato.
Cosa intendi per amore, scopare?
No, una sensazione di fiducia in pancia, una spinta verso l’Essere che può portare a schiacciarci l’uno contro la pancia dell’altro, a baciarsi le orecchie e ad altre cose meravigliose compresi i bambini.
Ti piacciono i bambini?
Sì, non mi odiano.
Il loro approccio alla vita è più istintivo.
Sì. Sfregarsi la pancia è istintivo. La tenerezza tra persone è una relazione istintiva. La tenerezza tra uomini, così come quella tra uomini e donne. E tra donne. C’è tutto in Whitman. Gli ci è voluta una grande natura per esporre apertamente la tenerezza per la prima volta in America, ma è la base inconscia della nostra democrazia e per questo oggi sono a questo picchetto, e cerco di essere buono… C’è come una bomba di odio e ansia, ben camuffata, che inibisce ogni sentimento di dolcezza nel corpo e finisce per essere un’illusione di paura di massa sotto forma di bomba a idrogeno. Tuttavia, dato che la soluzione della bomba a idrogeno non è più accettabile per il corpo – nemmeno a livello inconscio – si palesa un altro modo di risolvere il conflitto: ossia, ci arrendiamo tutti gli uni agli altri, andiamo tutti in bancarotta, e troviamo un universo umano e amichevole in cui possiamo esistere tutti completamente e subito. Con esistere completamente intendo la liberazione di tutti i sentimenti bloccati di bisogno l’uno dell’altro e di sicurezza e di estasi emotiva che ci spettano dalla nascita. Con ciò intendo che è fisiologicamente connaturata al nostro corpo ma l’abbiamo – e siamo stati – a tal punto respinti, abbandonati, rifiutati, non amati, siamo stati così disperati e senza speranza che dimentichiamo le vecchie lacrime umane.
Paghi l’affitto?
Sì.
La ricchezza è distribuita in modo iniquo. Non ti senti male a perpetrare questa situazione?
Non riesco a pensare a nessuna teoria economica che soddisfi la storia moderna; sta cambiando tutto così velocemente. Credo che lo Stato dell’Uomo si gioverebbe di una qualche forma di condivisione comunitaria, o del comunismo. Ma non vedo come ciò possa avvenire se prima non si condividono i sentimenti. Poi gli aspetti materiali si sistemeranno. Per cui inizierò da subito a condividere i miei sentimenti.
Circa sei mesi fa un’oscura rivista di poesia del Greenwich Village, Fuck You, ha pubblicato il resoconto su di te e sul poeta Peter Orlovsky che fate l’amore. Che vi fate i pompini, a essere precisi. 
Orlovsky ha scritto quella scena d’amore a Tangeri tanti anni fa. All’epoca me ne vergognavo, in teoria avremmo dovuto intervistarci a vicenda sulla politica mondiale per il Journal for Protection of All Beings, e allora pensai che Orlovsky stesse divagando. Ma ora capisco che aveva i sentimenti giusti: portare ogni cosa mentale nel corpo, rivelando i segreti delle sensazioni fisiche… L’umanità di Orlovsky era sveglia mentre io ero ancora preda del mio spettro – pensavo ancora di poter urlare la mia rabbia nei confronti dell’universo. Ma volevo solo amore. Come tutti. Lui ha mandato quello scritto di sesso a Fuck You dall’India, e a me ha fatto piacere vederlo stampato, perché ora vengo denudato davanti ai miei occhi e a quelli altrui per cui non ho più alcuna Discrezione dietro la quale nascondermi; nessuna immagine della quale essere all’altezza ma solo le sensazioni del mio essere, tristi e felici.