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 2021  settembre 18 Sabato calendario

Londra rispolvera libbre e once

Misura per misura: il governo di Boris Johnson ha annunciato, in nome della Brexit, l’abbandono del sistema decimale in chili e grammi per i prodotti in vendita, imposto vent’anni fa dall’Unione europea, e il ritorno alle tradizionali pounds e ounces inglesi, ossia libbre e once, conosciute anche come «misure imperiali». È una promessa che il premier conservatore aveva fatto appena si era insediato a Downing Street: «Ripristineremo quell’antica libertà – aveva detto —. La gente capisce cos’è una libbra di mele: ci sarà un’era di generosità e tolleranza verso le misure tradizionali».
In realtà, è un sollievo soprattutto per le generazioni più anziane, abituate da sempre a ragionare in quel modo (mia moglie, inglese, non ha mai capito cos’è esattamente un chilo): per i più giovani, cresciuti col sistema europeo, sarà un po’ più difficile raccapezzarsi. Per capirci, una libbra equivale a 450 grammi, ma è composta di 16 once, che dunque equivalgono ciascuna a circa 28 grammi: se un pollo pesa 6 libbre e 10 once, è un vero rebus. È una confusione tuttavia che vale il gioco della Brexit, in nome della quale il governo Johnson ha annunciato un gran falò dei regolamenti europei: tornerà anche lo stemma con la corona reale sui boccali di birra, introdotto nel lontano 1699 per stabilire dove deve arrivare una pinta e sostituito nel 2006 dal marchio CE (conformità europea).
Il ripristino delle misure imperiali è una vittoria postuma per Steve Thoburn, il fruttivendolo passato alla storia come «il martire della metrica», che vent’anni fa venne condannato a sei mesi di carcere (con la condizionale) per aver venduto un casco di banane in libbre invece che in grammi: in base alle direttive europee, era infatti illegale contravvenire al sistema decimale. Già allora Johnson, che era direttore delloSpectator, il settimanale conservatore, aveva tuonato contro la «mostruosità» di «costringere i britannici a usare le misure di Napoleone».
Ma in realtà il governo britannico sembra voler applicare la Brexit soltanto quando gli conviene: ha infatti sospeso l’introduzione dei controlli doganali sulle merci in arrivo dall’Europa, nel timore di trovarsi con i supermercati vuoti. Già da settimane in Gran Bretagna ci sono difficoltà di approvvigionamento a causa delle nuove norme sugli spostamenti, che hanno messo in crisi le catene logistiche: tanto che si teme che possa addirittura «saltare» il Natale. Mettere in atto pure i controlli doganali avrebbe fatto precipitare la situazione: e dunque, in barba alla retorica sul «riprendere il controllo», Londra ha deciso di far finta che la Brexit in questo caso non sia avvenuta. Allora il ritorno alle «misure imperiali» appare soprattutto come una mossa populista, una decisione di facciata per dare al pubblico l’impressione di fare sul serio: ma quando poi la Brexit rischia di «mordere», torna comodo ignorarla e andare avanti come se niente fosse.