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 2021  settembre 18 Sabato calendario

Massimo Moratti dona il compenso ai cassintegrati

«Ho fatto un gesto che mi sembra normale nei confronti di persone speciali che durante la pandemia hanno lavorato in modo straordinario. Vederli in cassa integrazione mi fa male, ho cercato di aiutarli e di farmi sentire vicino a loro in un momento così difficile, nell’unico modo che avevo a disposizione ». Massimo Moratti non vuole aggiungere altro. La discrezione lo accompagna da sempre, tratto tipico di una certa borghesia milanese. E, del resto, il gesto di cui parla si giudica da sé.
L’ex presidente dell’Inter ha deciso di donare il suo emolumento da presidente del gruppo Saras, la società che gestisce la più grande raffineria italiana a pochi chilometri da Cagliari, in favore degli operai della sua azienda. Stiamo parlando di 1,5 milioni di euro: è lo “stipendio” di un anno, percepito dalla società che la famiglia Moratti, quotata alla Borsa di Milano, controlla con il 40 per cento del capitale azionario.
Come molte aziende, anche Saras — fondata negli anni Cinquanta del secolo scorso dal padre Angelo Moratti – ha fatto ricorso alla cassa integrazione. L’accordo sindacale è stato sottoscritto nell’ottobre di un anno fa e riguarda i 1.500 dipendenti che lavorano nella raffineria, ospitata nel comune di Sarroch. Ora si ritroveranno 150 euro netti in più in busta paga, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Non compensa, ovviamente, quanto hanno perso i dipendenti in questo già lungo periodo di difficoltà causato dalle conseguenze dell’economia. Durante i mesi del lockdown più duro, i consumi di gasolio e benzina sono calati nettamente, in seguito alla diminuzione di spostamenti per lavoro e vacanze. E il ricorso alla cassa è stato necessario per mettere in sicurezza i conti di Saras. Moratti è consapevole e lo ha anche ammesso in un altro messaggio, che si può leggere in una lettera rivolta e distribuita direttamente ai suoi dipendenti: «Vi ringrazio per i sacrifici che state facendo che, certamente, sono di grande aiuto per il superamento di un periodo difficile. Mi permetto, per questo, di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che almeno vi consentirà di alleviare, in parte, il peso della cassa integrazione». Nei primi sei mesi del 2021, il bilancio di Saras è stato positivo per soli 500 milioni, mentre il 2020 si era chiuso con una perdita di 257 milioni.