ItaliaOggi, 17 settembre 2021
La Guinness nigeriana
Questa è una storia di economia e birra scura. Inizia nel 1962, quando la britannica Diageo, la produttrice della Guinness, ha aperto il suo primo stabilimento oltre confine nel cuore di Lagos, in Nigeria. Sono trascorsi quasi 60 anni. E oggi, nonostante la pandemia, la stout nigeriana ha aumentato l’utile operativo del 177%. E si è confermata tra gli alcolici più venduti nel continente africano.
La prima bottiglia di Guinness nigeriana è stata prodotta il 30 novembre del 1963, tre anni dopo la proclamazione d’indipendenza dello Stato. Nel 1965 Guinness Nigeria è stata alla borsa valori nigeriana. E ancora oggi, in seguito alla realizzazione del birrificio di Lagos, è il secondo mercato più grande al mondo per la Guinness. La produzione non ha risentito della crisi legata al Covid. I dati relativi allo scorso giugno hanno indicato una crescita del fatturato lordo di oltre 60 miliardi di naira nigeriana, pari a circa 12 miliardi di euro, rispetto ai 104 miliardi incassati del 2020. L’utile al netto delle imposte è cresciuto del 110%, con un incremento dei ricavi a doppia cifra in tutte le voci chiave. La performance dell’anno fiscale 2021 ha evidenziato che l’attività ha prodotto una crescita esponenziale nonostante le restrizioni e l’elevata inflazione. L’utile operativo aumentato del 177% lo dimostra.
«Ciò è stato supportato da un migliore mix di prodotti e aumenti dei prezzi principali nei marchi chiave», ha spiegato l’a.d. di Guinness Nigeria, Baker Magunda. «I margini lordi sono diminuiti del 3% a causa della pressione inflazionistica, dello spostamento verso prodotti di lattine più costosi a causa delle tendenze dei consumi domestici e della svalutazione del forex che ha avuto un impatto su alcuni materiali». La società ha rivelato che i costi finanziari netti sono rimasti allo stesso livello dell’anno scorso nonostante la minore posizione debitoria a causa della svalutazione della naira, che ha avuto un impatto sui saldi commerciali denominati in valuta estera.
«L’imposta è stata influenzata da un addebito storico una tantum», ha proseguito Magunda. «L’utile prima delle tasse è aumentato a 5,8 miliardi di naira, una crescita del 134% sullo stesso periodo 2020.
Le spese di distribuzione sono aumentate del 22% sullo scorso anno, dietro la crescita dei volumi, grazie ai miglioramenti dell’efficienza nei canali di distribuzione». «Entrando nel nuovo anno fiscale siamo consapevoli del continuo difficile contesto operativo con inflazione a due cifre e spesa per il reddito dei consumatori sotto pressione. Tuttavia, continueremo a concentrarci sulla nostra strategia, ottimizzando il nostro percorso verso i consumatori, innovando su larga scala e migliorando il controllo dei costi, mentre continuiamo a emergere più forti dalla crisi attuale».
Il presidente di Guinness Nigeria, Omobola Johnson, ha detto al quotidiano locale, The Nation, che il consiglio di amministrazione continuerà a supportare la direzione nei suoi sforzi per sostenere le migliori pratiche globali volte a fornire una crescita aziendale coerente per le parti interessate. «La strategia è completa e solida», ha affermato. «Stiamo facendo i giusti investimenti nell’azienda per garantire la nostra competitività a lungo termine».