Il Messaggero, 16 settembre 2021
Biografia di George Sand
«La vita assomiglia a un romanzo più spesso di quanto i romanzi assomiglino alla vita». Così la scrittrice George Sand – al secolo Aurore Dupin – sintetizza il senso dell’esistenza, riferendosi soprattutto alla propria. Vestita da uomo, con la pipa o il sigaro sempre accesi, anticonformista, indipendente, libertaria, assetata di conoscenza, capace di scegliere uno pseudonimo maschile e frequentare luoghi vietati alle signore, pronta a lanciarsi in amori anticonvenzionali e numerosi, si è infatti trasformata in un modello inconfondibile. Quello, cioè, della donna che non esita a fare della trasgressività e del talento la propria cifra. E che, inoltre, riesce a mantenersi con il lavoro di letterata.
LA BIOGRAFIA
Nata a Parigi il I luglio 1804, ha alle spalle una famiglia di origini germanico-svedesi e una trisavola che era stata l’amante del re di Polonia. Sua nonna è l’aristocratica Marie Aurore de Saxe, libera pensatrice e proprietaria della tenuta di Nohant, nel Berry. Suo padre, Maurice Dupin, seguendo Napoleone nelle sue Campagne, ha conosciuto a Milano Antoinette Delaborde e l’ha sposata quando era già in attesa di Aurore. Alla morte di Maurice, avvenuta per una caduta da cavallo nel 1808, la bambina viene cresciuta dalla nonna nel castello di famiglia. Ha un precettore, Jean-François Deschartes, che la dà un’ottima formazione e la incoraggia a vestire da ragazzo, perché lo considera più pratico e meno costoso. Nel 1818, Aurore viene mandata a studiare nel convento delle Agostiniane, a Parigi: è per lei un periodo di grande felicità – «Il convento era diventato il mio paradiso in terra» – ma viene richiamata a casa, quando manifesta l’intenzione di prendere il velo. Alla ragazza, comunque, è lasciata grande libertà, tanto che passa intere giornate a cavallo. La morte della nonna – «Perdi la tua migliore amica», le dice prima di spirare – ne fa l’erede della grande proprietà. Riappacificatasi in parte con la madre, Aurore sposa nel settembre 1822 il barone Casimir Dudevant. Si tratta di un’unione di convenienza, anche se all’inizio esiste un legame amicale fra i due. Dal matrimonio nasce prima Maurice, quindi Solange, che forse è figlia di un’amante di Aurore. Lei, infatti, si è stancata del matrimonio, tanto che nel 1831 si trasferisce a Parigi per scrivere, lasciando al marito la gestione di Nohant e il figlio. Collabora con Le Figaro, va a vivere con il giornalista Jules Sandeau, che la avvicina al pensiero repubblicano e liberale, e scrive con lei dei romanzi che vengono firmati J. Sand; in seguito, con la pubblicazione di Indiana, sarà Aurore ad utilizzare G. Sand. «Presi subito – dichiarerà – il nome di George cos’è un nome nel nostro mondo rivoluzionato e rivoluzionario? Un numero per coloro che non fanno nulla, un’insegna o una divisa per quelli che lavorano e combattono».
LE RELAZIONI
Immersa in un tourbillon di relazioni, tanto da venir definita un dongiovanni al femminile, conquista il poeta Prosper Mérimée, nonché lo scrittore Alfred de Musset. In parallelo, però, scrive a getto continuo: la sua produzione sarà sterminata e comprenderà romanzi, racconti, commedie. Diventa amica intima dell’attrice Marie Dorval, legata al poeta Alfred de Vigny, che ne è assai geloso. Si reca quindi con de Musset in Italia, dove si ammala: a Venezia, viene assistita dal medico Pietro Pagello, che finisce per entrare nel novero delle sue liaisons. La storia con de Musset, raccontata in Elle et Lui, finisce; la scrittrice incontra poi un nuovo amore nei panni dell’avvocato Michel de Bourges, che l’aiuta ad ottenere il divorzio e la fa appassionare a idee politiche vicine a quelle di Babeuf. Anche Pierre Leroux è significativo per avvicinare l’intellettuale al cosiddetto socialismo umanitario.
ADORAZIONE
Dopo altri amori, nel 1838 George Sand si lega al musicista Fryderyk Chopin, per il quale nutre «un’adorazione materna». La storia, fra alti e bassi, termina una decina di anni dopo. Sulle prime favorevole alla Rivoluzione del ’48, la Sand modifica in seguito le proprie posizioni. La sua idea di impegno femminile è abbastanza tiepida, così come tiepide sono le sue propensioni al femminismo: ancorché parli di uguaglianza fra i sessi, preferisce raccontare di tutti gli esseri umani che vivono in condizioni di subalternità. Fonda con altri La Revue Indépendante, collabora con la Revue Des Deux Mondes; scrive romanzi bucolici, nonché la propria autobiografia, L’histoire de ma vie; collabora con Dumas figlio e con Flaubert, è amica di Balzac. Anticlericale, tanto che la Chiesa mette all’Indice i suoi libri nel 1863, la Sand torna quindi a Nohant con il compagno Alexandre Manceau. Molto critica sulla guerra di Napoleone III contro la Prussia, appoggia dopo Sedan Adolphe Thiers; ma l’avvento della Comune di Parigi del marzo 1871, con i suoi massacri, suscita in lei una ripulsa profonda. Preferisce dunque ritirarsi in studioso isolamento a Nohant, dove muore per occlusione intestinale l’8 giugno 1876. Nell’orazione funebre Victor Hugo dichiara: «Piango una morta e saluto un’immortale George Sand era un’idea eccola libera».