Avvenire, 16 settembre 2021
Instagram fa venire l’ansia ai ragazzi e Facebook lo sa
Sentimenti negativi rispetto al proprio corpo, ansia, depressione. Instagram sarebbe dannoso per gli adolescenti, soprattutto le ragazze, iscritti alla piattaforma che ha fatto delle immagini il suo tratto distintivo e che ha dato una spinta al fenomeno degli influencer.
E Facebook sarebbe al corrente di tutto questo, poichè ha condotto negli ultimi tre anni studi interni su come la sua app di condivisione di foto influisce sui milioni di giovani utenti, in costante comparazione con gli altri. A rivelare questi documenti è stato il Wall Street Journal, la stessa testata che giorni fa ha scoperto un trattamento di favore che il social network di Mark Zuckerberg riserva ad un gruppo di cosiddetti ’vip’ riguardo alla moderazione dei contenuti.
«Il 32% delle adolescenti afferma che quando si sente male con il proprio corpo, Instagram le fa sentire peggio», si legge in una slide di presentazione della ricerca interna. Mentre un’altra spiega che «gli adolescenti incolpano Instagram per gli aumenti del tasso di ansia e depressione». Da un altro studio emerge come per oltre il 40% la percezione di non essere abbastanza attraenti sia nata proprio con l’utilizzo di Instagram. Il capo delle
public policy, Karina Newton, ha spiegato che la società sta individuando modi per allontanare gli utenti da determinati tipi di contenuti. «Siamo cautamente ottimisti che questi suggerimenti sposteranno l’attenzione finora focalizzata sull’aspetto fisico delle persone». L’app, dopo vari esperimenti,
di recente ha anche reso facoltativa la visualizzazione dei like.
Le ricerche condotte da esperti interni di Facebook sono uno spaccato approfondito di quanto la piattaforma conosce dei suoi iscritti più giovani: si tratta di informazioni che non ha mai reso pubbliche. Secondo il Wall Street Journal, i documenti sono stati esaminati dai massimi dirigenti compreso Zuckerberg e il capo di Instagram, Adam Mosseri, e mostrano come siano stati fatti «sforzi minimi per affrontare questi problemi e come siano stati minimizzati in pubblico». Proprio sotto la supervisione di Mosseri, Instagram starebbe lavorando ad una versione della piattaforma per gli under 13, indiscrezione circolata a maggio scorso che ha subito provocato negli Usa reazioni contrarie.
Per Instagram e per tutti i giganti tecnologici, espandere la base di giovani utenti è vitale per la sopravvivenza. In particolare l’applicazione di foto conta oltre 100 miliardi di entrate annuali. Non solo: più del 40% dei suoi utenti ha meno di 22 anni e circa 22 milioni di adolescenti vi accedono negli Stati Uniti ogni giorno rispetto ai 5 milioni di adolescenti che accedono a Facebook, dove si è registrata invece una fuga dei più giovani. Una specie di ossessione che gli adolescenti avvertono «ma non sono in grado di fermare»