Corriere della Sera, 16 settembre 2021
I dati sulla mortalità in Europa
L’eccesso di mortalità rispetto alla media degli anni precedenti la pandemia, che dura dal marzo 2020, ha toccato il minimo lo scorso luglio, sia in Italia che in Europa. Si tratta dell’ultima percentuale disponibile, pubblicata ieri da Eurostat: siamo a più 4,4% nella Ue e a più 2,9% in Italia. I dati forniti dall’agenzia statistica europea riguardano il numero di decessi complessivi, quindi l’eccesso di morti non è esattamente quello delle vittime di Covid-19: misura però ciò che è accaduto durante la pandemia rispetto a una situazione di «normalità» e dà il senso della portata della crisi sanitaria. D’altra parte, anche un eventuale maggior numero di decessi non direttamente causati dal coronavirus ma dalla difficoltà di avere cure ottimali e tempestive nei momenti di massima crisi è imputabile alla situazione creata dalla pandemia. Eurostat ha raccolto i dati sulla mortalità dei Paesi ogni settimana e ha realizzato medie mensili dall’inizio del 2020. Li ha poi confrontati con le medie mensili del periodo 2016-2019, cioè prima che la Covid-19 colpisse il mondo. In generale, si sono avuti due picchi, uno nella primavera e uno nell’autunno del 2020. In Italia, che fu il primo Paese dopo la Cina a essere investito dalla crisi, il massimo di eccesso di mortalità è stato toccato nel marzo, a più 49,6%, e nel novembre 2020, a più 51,6%. Nel complesso dei 27 Paesi della Ue, la divergenza massima rispetto alla mortalità in condizioni normali si è registrata nell’aprile 2020, a più 25,3%, e a novembre dello stesso anno, a più 40%. Il picco in assoluto più alto della primavera 2020 si è registrato in Spagna, più 80,5% in aprile, e in Belgio, più 73,1% lo stesso mese. In novembre, la Polonia ha avuto un eccesso di decessi del 97%, la Bulgaria del 94% e la Slovenia del 91,3%. Polonia, Bulgaria e Ungheria hanno avuto picchi elevati anche nell’aprile 2021. Interessante il caso della Svezia, molto osservata nei mesi scorsi perché scelse un modello poco restrittivo di contenimento del virus. Ha avuto due picchi, uno nell’aprile 2020 a 38,2% e uno nel dicembre successivo a più 24,5%. Da febbraio 2021 registra invece una mortalità inferiore al periodo di normalità 2016-2019 con una piccola eccezione (più 0,7%) lo scorso maggio. Le caratteristiche di ogni Paese influenzano molto le differenze. Ma anche la qualità delle risposte di politica sanitaria sono state determinanti.