Avvenire, 14 settembre 2021
Il Prosek croato
Tutti sulle barricate per difendere il Prosecco nazionale. È questo il clima che da ieri si respira in Italia, dopo la decisione della Commissione Ue sul riconoscimento dell’indicazione geografica protetta del Prosek croato. Italia unita non tanto sul buon nome di uno dei suoi migliori vini, quanto per il giro d’affari e l’occupazione che questo rappresenta. Tradizione che si fa economia, che i produttori vogliono difendere con i denti. Con l’appoggio del governo. La scelta della Commissione – che non è un via libera, ma solo l’apertura alla domanda di registrazione e quindi alle osservazioni in merito –, ha provocato una nota del ministero delle Politiche agricole che giudica ’sbagliata’ la decisione. «L’Italia – viene ricordato –, utilizzerà ogni argomentazione per respingere la domanda di registrazione della Croazia, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia». Proprio la decisione della Corte viene ricordata anche da Coldiretti che spiega: «Il via libera dell’Ue al Prosek croato contraddice in maniera clamorosa la recente sentenza della Corte che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti riconosciuti e tutelati dall’Ue». Di «posizione incoerente e ai limiti della follia, che andrebbe contro le denominazioni europee, anziché a tutela», parla la Cia-Agricoltori Italiani. Mentre Confagricoltura sottolinea che «non ci tranquillizza affatto
quello che la Commissione dica: non si tratta di omonimia e che non vi è alcun rischio di confusione da parte del consumatore». Quanto accaduto viene definito come «sconcertante» da Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che vede «concretamente minacciati l’impegno e la fatica dei viticoltori». Così, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parla di «mortificazione degli investimenti». In gioco c’è moltissimo. Coldiretti fa notare che il record storico dell’export di Prosecco nel mondo: +35% nei primi sei mesi del 2021. Unione italiana vini ricorda che sono oltre 620 milioni le bottiglie prodotte, di queste, 370 milioni sono esportate, il mercato vale 2 miliardi di euro di cui un miliardo all’estero (il 16% sul totale). «La faccenda non è affatto conclusa», dice però Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc, che aggiunge: «Abbiamo 60 giorni per le nostre osservazioni».