Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  settembre 12 Domenica calendario

Il pubblico unito della Nazionale

Mentre gli ascolti della Serie A, ripartita fra tv e streaming, continuano a generare discussione sui metodi di misurazione (integrare dati tradizionali e online è la sfida più importante per l’industria televisiva nei prossimi anni, in vista di una sempre più trasparente e condivisa Total Audience), ad unire tutti c’è l’Italia in campo per le qualificazioni ai Mondiali, che dimostra di godere della «coda lunga» del trionfo agli Europei. Questa settimana, infatti, in testa alla classifica degli ascolti ci sono i due match con gli Azzurri: Svizzera–Italia, in vetta al «ranking», con 8.654.000 spettatori, e il 42% di share, per i 98 minuti netti della partita, con un picco di 8.787.000 spettatori (42,57% di share) per il solo secondo tempo, in onda alle dieci di sera di domenica.
A seguire, Italia-Lituania, 7.782.000 spettatori medi per una share del 35,4%, con un picco per il I tempo (mercoledì in prima serata), che raggiunge 8.075.000 spettatori e il 36,2% di share. Il calcio ha un forte potere attrattivo e quando ci sono gli Azzurri diventa anche molto trasversale. Se prendiamo l’emissione più vista (Svizzera-Italia di domenica), più della metà del pubblico maschile (51,3%) era sintonizzato su Ra1: si tratta di 5.234.000 individui. Fra il pubblico femminile la share raggiunge il 33%. La trasversalità del calcio nazionale è soprattutto generazionale, come hanno dimostrato gli Europei: migliori share sono raccolti fra i giovani, con picchi del 50% (uno su due fra le persone con TV accesa) nella fascia compresa fra 15 e 24 anni, e quasi 45% di share fra i ragazzi con età compresa fra 8 e 14 anni.
Molto trasversale anche il livello di istruzione: il pubblico «pregiato» del calcio raggiunge quasi il 50% fra i laureati (oltre un milione), e si attesta sul 40% nelle altre categorie. Ecco perché il calcio in tv resta così conteso.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca su dati Auditel