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 2021  settembre 12 Domenica calendario

Forza Italia cresce

Un risultato niente affatto scontato, con molte conseguenze possibili: secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, è Forza Italia il partito che da fine luglio ad oggi ha guadagnato più consensi. Ovviamente distanziato da Lega (al 20,5%) e Fratelli d’Italia (al 18,8%), rispettivamente primo e terzo partito ma entrambi in lieve calo, il movimento di Silvio Berlusconi guadagna più di un punto e raggiunge l’8,2%. Non è ancora il risultato a due cifre (il 10,2%) di gennaio, quando il Cavaliere si era fatto alfiere della necessità che il centrodestra sostenesse un governo di unità nazionale e aveva abbracciato entusiasticamente Draghi, ma comunque è un segnale. Che gli azzurri hanno percepito con molta chiarezza.
«Forza Italia è il partito che cresce più di tutti. La nostra linea per il taglio delle tasse e lo stop alle cartelle esattoriali, ma soprattutto la chiarezza in favore dei vaccini per tutelare la salute degli italiani, ci stanno premiando», esulta il coordinatore Antonio Tajani a nome di tutti, toccando il punto più evidente: la crescita sembra dettata soprattutto dalla posizione molto decisa sull’emergenza Covid, con il sostegno incondizionato all’azione del governo nella campagna vaccinale.
Mentre la ministra Mara Carfagna avverte che se la copertura vaccinale non sarà sufficiente «servirà l’obbligo», anche ieri i big del partito hanno insistito sulla necessità di andare avanti con le vaccinazioni, in sostanziale contrapposizione con la Lega, anche se mai citata. Da Giorgio Mulè – secondo il quale «i dati sull’efficacia del vaccino sono chiari, anzi chiarissimi: vaccino=vita. C’è ancora qualche apprendista stregone disposto a prendere a schiaffi la realtà con le sue ridicole teorie? Avanti così» – a Licia Ronzulli: «Bisogna chiarire una volta per tutte che il tampone e il vaccino non sono la stessa cosa. Il tampone non protegge dal Covid». La linea è unanime.
«La nostra posizione – dice la ministra Mariastella Gelmini – viene premiata perché è netta e chiara: sostegno al governo e vaccinazioni. Si conferma il ruolo centrale di FI, che raccoglie il voto dei moderati e dei liberali ed è garanzia di buongoverno. L’intuizione del presidente Berlusconi di sostenere Draghi è stata decisiva». E i numeri, sebbene molto inferiori rispetto a quelli degli alleati, si dimostrano ancora decisivi per la coalizione in vista delle Politiche: «Possiamo fare anche meglio e crescere ancora», è fiduciosa la Gelmini, che come la collega Mara Carfagna tiene alta quella che, spiegano dal partito, è un po’ la bandiera degli azzurri: contrapporre «l’ottimismo» alla «rabbia», cavalcando i risultati di un governo che piace agli italiani più che fare le pulci.
Sarà anche per questo che non solo la federazione, ma anche la annunciata cabina di regia tra leader, ministri e capigruppo di FI e Lega (promessa dopo l’incontro tra Berlusconi e Salvini a Villa La Certosa) ancora non si vede. Arriverà (forse) dopo le Amministrative: «Siamo sempre favorevoli alla prospettiva del partito unico, e lo siamo al coordinamento della nostra azione, ma adesso siamo in campagna elettorale...», dice Tajani. La speranza è di ottenere alle Amministrative risultati importanti soprattutto dalla Calabria, dove sono state presentate ben due liste, ma anche a Torino, a Trieste, a Napoli, mentre a Roma «non siamo mai stati sopra il 10%» e si spera nelle suppletive con il candidato azzurro per evitare un bagno.
In ogni caso, il sostegno al governo e i temi identitari azzurri (a partire da quello fiscale) saranno punti fermi per distinguersi dagli alleati: «Gli imprenditori, le partite Iva, si fidano di noi. E sanno che la nostra è una classe dirigente di qualità», dice Tajani. E i fautori di una Forza Italia che resta autonoma e distinta dalla Lega cominciano a riprendere fiato.