la Repubblica, 12 settembre 2021
Colpisce alla gole due ragazze e un bambino di 8 anni per non pagare la multa
Durante la fuga ha colpito con un fendente alla giugulare un ragazzino di 8 anni. Poco prima aveva ferito in modo grave due giovani accertatrici che gli avevano chiesto il biglietto dell’autobus sul quale viaggiava e un’altra donna, incontrata in strada per caso. È successo ieri sulla Linea 11 che, da Riccione, stava procedendo verso Rimini. L’aggressore, fermato durante la fuga dalle volanti della polizia, è un somalo di 26 anni, richiedente asilo e incensurato.
Tutto è accaduto nel pomeriggio di ieri poco dopo le 18.30, quando le due addette al controllo si sono avvicinate all’uomo per chiedergli il biglietto. Visto che ne era sprovvisto le dipendenti della Holacheck, che fornisce il servizio di controlli sui bus per Start, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico di tutta la Romagna, hanno iniziato a riempire i moduli per fargli la multa. È stato a quel punto che l’uomo ha reagito in maniera furibonda, estraendo dalla tasca un coltello da cucina e un paio di forbici. Le due ragazze sono state raggiunte rispettivamente da colpi inferti alla gola e alla spalla.
Visto il trambusto, l’autista del bus ha immediatamente fermato la corsa all’altezza della fermata di Talassoterapico, tra le due cittadine romagnole, e ha aperto le porte del mezzo per evitare che l’uomo continuasse ad accanirsi contro le accertatrici e gli altri passeggeri. A quel punto il 26enne, scendendo dal bus, ha prima cercato di fermare un’auto (che ha però proseguito la corsa) e poi un grosso Suv (anche in questo caso non riuscendoci). Quindi ha proseguito la sua fuga a piedi dirigendosi in direzione di Rimini. Durante la corsa l’uomo, passando davanti a uno dei tanti hotel della zona, ha colpito con un fendente alla gola un ragazzino di 8 anni che era fermo sul marciapiede. Il colpo ha reciso la giugulare del bambino, che ora è in ospedale in gravi condizioni.
Subito dopo ha ferito lievemente anche un’altra donna incrociata lungo la strada. Le volanti della polizia sono riuscite a bloccarlo poco dopo, con le armi in pugno e le mani ancora insanguinate. Il pm della Procura di Rimini, Davide Ercolani, ha immediatamente disposto il fermo e l’uomo, ora accusato di tentato omicidio, è stato portato in questura. Il bambino si trova ora all’ospedale di Rimini dove lotta tra la vita e la morte, mentre le due accertatrici, ferite in maniera seria, ma non a organi vitali, sono state trasportate all’ospedale “Bufalini” di Cesena, dove non sarebbero in condizioni gravi.
Lieve anche la ferita dell’ultima donna colpita durante la fuga, che è già stata dimessa. Il pm Ercolani sta ora cercando di capire cosa esattamente abbia fatto scattare la reazione così violenta dell’aggressore. Dai primi accertamenti, il somalo risulta essere un richiedente asilo. Un incensurato, sconosciuto alle forze dell’ordine. Gli inquirenti stanno anche cercando di capire da quanto tempo si trovasse sul territorio nazionale, se nel suo passato vi siano stati problemi psichiatrici o di altra natura e se fosse seguito dai servizi sociali. Si cerca anche di capire la sua situazione attuale, per comprendere il movente di un atto che all’apparenza non avrebbe spiegazioni. L’unica pista che viene esclusa al momento è quella terroristica. I testimoni che lo hanno visto fuggire brandendo il coltello e le forbici hanno detto che appariva fuori di sé e che urlava frasi sconnesse.
Il presidente di Start Romagna, Roberto Sacchetti ha espresso. «a nome della società, la solidarietà alle persone coinvolte, augurando loro una rapida guarigione» e un ringraziamento «alle forze dell’ordine che hanno agito in maniera tempestiva procedendo all’arresto dell’aggressore».