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 2021  settembre 08 Mercoledì calendario

Intervista a Stefano Senardi, discografico di Franco Battiato

“Ho comprato Fetus che ero un ragazzino”. Stefano Senardi oltre a condividere una amicizia speciale è stato il discografico per antonomasia di Franco Battiato. Durante la sua presidenza all’etichetta Polygram ha curato nei dettagli tre dischi fondamentali nella carriera dell’artista siciliano. “Nel luglio del 1982 ho organizzato un concerto di Franco a Imperia, senza guadagnare una lira. Fu sold out. Seguì un vero e proprio corteggiamento professionale”.
Da quale album avete iniziato a collaborare?
Da L’imboscata, la svolta rock. E subito dopo, Gommalacca, quella elettronica e Fleurs che ha fatto emergere, invece, le doti di cantante e interprete. La soddisfazione è stata quella di vedere incrementare le vendite dalle ventisettemila copie de L’ombrello e la macchina da cucire alle cinquecentomila de L’imboscata. La cura è una canzone nata mentre l’album stava andando in stampa: ho deciso di fermare tutto e rimandare di due mesi la pubblicazione per includerla. La genialità di Franco era la sua velocità di trasferire le sue intuizioni nei brani, qualcosa di extraterrestre. Fleurs l’ha registrato nell’ex frantoio di casa sua a Milo e l’ha concepito, arrangiato e realizzato in due giorni.
Nel videoclip di Shock In My Town lei è coprotagonista.
Il mio grande privilegio è di essere diventato amico di Franco pur essendo molto diversi. Sono una delle rare persone a cui ha concesso di stare in studio di registrazione. Ho raccolto pensieri e dettagli non solo nostri e ne ho scritto in un libro in uscita il 26 ottobre, si chiamerà L’alba dentro l’imbrunire (Rizzoli Lizard).
Come si svolgeva la giornata di Battiato quando eravate insieme?
Franco si svegliava all’alba e faceva il saluto al sole – una pratica yoga – e quando arrivavo a casa sua alle otto per fare colazione insieme lui, nel frattempo, aveva già letto un libro e stava per dipingere un quadro. Beveva ogni giorno un tè bianco giapponese e poi ascoltava mezz’ora di musica classica. Dopo pranzo si ritirava per una meditazione che riprendeva a fine giornata al tramonto e veniva da lui considerato un momento solenne. Nel tempo libero viaggiavamo molto e ho visto con i miei occhi a che punto arrivasse la sua generosità, regalando automobili, appartamenti e finanziando chiunque avesse bisogno. Tantissimi natali e capodanni insieme, ogni tanto cercavo di farmi spiegare i suoi libri e la meditazione.
Con lei ha mai condiviso la passione per l’esoterismo?
Di questo argomento non ne parlava con nessuno. A New York sono venuti a sentirlo Laurie Anderson e altri grandi intellettuali del rock: c’erano nella musica semplice di Franco dei messaggi difficili. Mi vengono i brividi solo a pensarci ma in alcuni brani nei quali citava l’Afghanistan è stato profetico. E anche quando prendeva una posizione politica spiazzava tutti: in seguito alla vittoria alle elezioni di Scapagnini, ex medico di Berlusconi, si sbarazzò della sua bellissima casa affrescata a Catania, in segno di protesta. Il più esoterico, religioso e mistico dei cantautori con l’invettiva Inneres Auge fece un attacco politico e sociale, ma nella seconda parte della canzone emerge la sua vera essenza, quella spirituale (“Ma quando ritorno in me sulla mia via, a leggere e studiare, mi basta una sonata di Corelli perché mi meravigli del creato”). Con una leggerezza tutta sua che pochi conoscono. E coinvolgeva tutto il suo essere, diventando spesso una persona molto divertente.
Alcuni suoi amici parlano di un lato inedito di “grande ispiratore di cazzeggi indimenticabili”, è così?
Durante i suoi tour c’erano momenti di grandi risate. A lui piaceva far divertire gli altri e non aveva atteggiamenti egocentrici da star. Un buontempone: ricorderò sempre dopo un Festival del Club Tenco una gara memorabile di barzellette tra lui e Guccini.
Battiato è una miniera di dettagli colti e ricercati: pochi conoscono la cover di Jaques Dutronc.
La sua preparazione era immensa e amava alla follia la musica francese, basti vedere le numerose citazioni in Fleurs. Anche le canzoni di De André sono di ispirazione d’oltralpe. Per quanto concerne l’elettronica si può dire che è stato il primo artista a utilizzare a 360 gradi un sintetizzatore.
Battiato ha dichiarato che le sue esibizioni durante il periodo sperimentale “sfuggivano dal suo controllo”.
I suoi dischi dell’epoca erano straordinari tanto da attirare l’attenzione di Stockhausen. Ha fatto un concerto alla Roundhouse di Londra con i Velvet Underground cercando le frequenze di Radio Tirana e il pubblico pensava che fosse il tecnico del palco. Idem al Festival di Re Nudo. In Turchia ha suonato una nota sola modulandola e chiudendo gli occhi per cinquanta minuti, quando li ha riaperti l’arena si era svuotata completamente. Lui quando raccontava l’episodio ci rideva su tantissimo. Tante volte è stato contestato, sul palco gli hanno tirato di tutto. Soprattutto scarpe.