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 2021  settembre 07 Martedì calendario

De Luca, il sindaco con il clarinetto

Le ha cantate ai suoi concittadini inseguendoli con droni e acuti dei megafoni quando passeggiavano durante il lockdwon, ma desso canta e si scatena davvero il sindaco di Messina, Cateno De Luca. Armato di clarinetto. Fresco di conservatorio, con studi ripresi dopo 32 anni, pronto ad intonare qualche pasquinata prendendo in giro i politici che non ama, ma anche a candidarsi addirittura per Sanremo con una sua band e un album, dopo un concerto per beneficienza aperto domenica sera dai militari della Brigata Aosta.
È l’ultima giravolta dello «sceriffo dello Stretto», sbeffeggiato da tanti che l’hanno descritto quasi come un clown. Ma incoraggiato da Red Ronnie: «Un grande cantastorie...». Deciso ad annunciare «un primo tour siciliano» dopo una serata da mattatore nell’arena di Messina con la sua band dei «Peter Pan», davanti a mille spettatori divertiti anche dalle frecciate contro la giunta Musumeci e l’assessore al Bilancio Gaetano Armao, contestato per i conti ballerini della Regione. Irriso con una rima targata Arbore: «Armau meravigliau, i cunti li sbagliau, a Musumeci lu ‘mbrugliau...». Va meglio per il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. Un improvviso innamoramento. Dopo il «sì» al Ponte da costruire sullo Stretto dove, con le sue delibere, De Luca s’è beccato la denuncia della ministra Lamorgese. Adesso pronto ai baci, stile Cuffaro: «A Cancelleri ‘u vogliu vasari, picchì dì Cinque stelle è ‘u meglio che c’è».
Baci (virtuali) estesi alla ministra Carfagna per i 100 milioni stanziati per abbattere le baracche del terremoto del 1908. Un brano dà voce a chi c’è morto in quella favela: «Ora sono in Paradiso, ma guardo con sorriso la baracca e l’amianto che m’ha portato quassù...». Tanti si sorprenderanno perché l’immagine che gira resta quella di un concorrente da Corrida televisiva, ma l’interessato giura che l’impegno civile è da sempre roba sua.