la Repubblica, 6 settembre 2021
Intervista ad Ambra Angiolini
«La radio mi piace tantissimo, ma i sogni spesso si realizzano dopo. Ho fatto la corte a Linus per molto tempo, oddio in tempi di #MeToo si potrà dire?, sintetizzo così il fatto che ho tanto insistito. Lui mi rispondeva: “Sei sicura di avere tempo?”. Sicurissima».
Ambra debutta oggi alle 11 con il suo programma nello spazio Le mattine di Radio Capital, tutte al femminile, va in onda dopo Selvaggia Lucarelli e Daria Bignardi. La voce sprizza felicità, si è appena trasferita a Milano con la figlia Jolanda, «per prima cosa, con i tedeschi e i giapponesi, siamo corse a esprimere un desiderio alla Madonnina», mercoledì sarà alla Mostra di Venezia ad accompagnare Ferzan Ozpetek, «la persona che mi ha insegnato a vivere», con cui ha girato la serie tratta da Le fate ignoranti.
Il film festeggia i vent’anni.
Perché la radio?
«La radio mi ha salvato la vita in un periodo difficile.
In tv non mi volevano più e mi proposero di lavorare a Radio 2, si è acceso il cervello. Mi ha salvato la testa, mi sono sentita libera, ho lavorato sui testi. L’idea di migliorare e essere credibile è stato importante. Poi la radio mi ha tolto “la facciona”, la faccia sparisce».
Il programma su Radio Capital è un filo diretto, cos’è la rubrica “Il buongiorno di Muccino”?
«Gabriele è stupendo, ha un modo di comunicare sui social formidabile, lo seguo. Voglio proporre le sue considerazioni e l’umore di certi personaggi che mi incuriosiscono».
A chi si rivolge?
«Ai normodotati, come credo di essere io. La normalità è sottovalutata. In questo periodo si alza l’asticella: se non c’è il sangue non ci piace. Vorrei coinvolgere gente normale che sappia fare tutto, lo chiamo “il delirio dei fantasisti”, mi farò erudire. Mi rivolgo a chi coltiva la curiosità, sarò anche infantile, tirerò fuori l’adolescente.
Al cinema amo i ruoli che sfidano la gravità, il tempo e la ciccia, in radio e in tv resto ragazzina».
Suona come una minaccia.
«Penso che la prima puntata sarà un delirio, è difficile capire subito il mood. La radio ti regala il tempo di far funzionare le cose, è il trionfo della body neutrality, ti viene richiesto quello che non vediamo.
Dalla voce puoi capire se una persona sta bene o sta male, ascoltare e sentire sono due verbi che hanno a che fare con la bellezza. Non ho gli addominali, spero di avere la tartaruga nel cervello».
Emozionata di tornare alla Mostra di Venezia?
«Quando Ferzan ha deciso che, dopo tanti anni, potevo tornare a suonare attraverso le sue mani, mi sono fatta arpa per lui. È da quando ho fatto la madrina che non torno a Venezia, o hai un motivo o niente. Sono emozionata, sì, e vorrei che il vestito lo indossasse il motivo, non io. Spero anche che al motivo stia benissimo, ho una certa ansia. Ma ho Ferzan che è il migliore dei vestiti, anche se tremerò».
Ferzan Ozpetek l’ha capita?
«Gli altri mi hanno chiesto di fare l’attrice, lui ha capito che stavo fingendo per resistere e vivere. Dove mi aveva portato lui potevo non farlo: ero io. Per la gente ho interpretato un ruolo bene o male, per lui ho vissuto».
Ha promosso la campagna per il vaccino: com’è andata?
«Mi hanno insultato con ferocia inaudita, fino ad augurare la morte.
Io e mia figlia abbiamo avuto il Covid, sono stata male anche dopo.
Siamo tutti vaccinati, la famiglia, Max (Allegri, ndr ), tutti. È troppo importante, spero che lo capiscano».