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 2021  settembre 05 Domenica calendario

Il codice segreto delle cene di Mourinho

C’ è un format di successo, si chiama “Le cene di Mourinho”. Nella prima puntata il protagonista mangia in treno, al rientro dopo una clamorosa vittoria a Salerno. Indossa una polo amaranto, occhiali; sull’orologio, dati i tempi, sorvoliamo. Il menù prevede pizza e coca-cola. L’obiettivo lo sorprende con il sorcio in bocca, ovvero il boccone in guancia. Se ne fa un gran parlare. È un avvicinamento al popolo, oltreché l’unico cibo disponibile salendo sul Frecciarossa. Nella seconda puntata l’allenatore della Roma è a un tavolo di ristorante nel quartiere Parioli. Porta gli stessi occhiali, ma una maglia sportiva bianca. A dare il tono della scena è un abat-jour che con luce fioca illumina un vasetto con tre timidi garofani e il volto del mister, abbassato mentre osserva lo schermo del cellulare. L’impressione iniziale è che sia solo. Si scoprirà poi che è invece in attesa, non di una dama, ma del suo secondo: Nuno Santos.
Un brivido percorre l’emisfero romanista. Sta passando il messaggio. Mourinho comunica alla sua nuova gente. Come? Ricordate una scena chiave del film Vacanze di Natale, anno 1983? Il ragazzo di buona famiglia e sfegatata fede giallorossa è seduto sulle scale del grande albergo. La fidanzata, sfinita, gli appoggia la testa sulla spalla. Lui, sognante, le chiede: «Di’ un po’: secondo te, dove lo festeggia il capodanno Toninho Cerezo?». Non ascolta la sua risposta di scherno e conclude: «Secondo me dorme, perché è un professionista». Nella visione idilliaca e compiaciuta di questo inizio che sa d’innamoramento il professionista Mourinho non si concede svaghi: o cena in fretta come può o lo fa con il suo vice e in quel caso il menù contempla rombo di centrocampo con patate e Veretout al mascarpone.
Dietro c’è un’idea autoriale: la sua. È una nuova stagione, si aggiorna il personaggio.
L’uomo che allenò in Portogallo era diverso da quello di Londra, quello di Londra da quello di Milano. Là cenava all’Osteria del Corso, da Mimmo. La lasciò quando venne (o si fece) localizzare.
Anche qui è prevedibile che svanirà. Si adatta ai tempi, ai luoghi e all’immagine di sé che intende proiettare. Unica costante: non guardate altrove, guardate me. Non seguite più Zaniolo, ci sono io, da qualche parte: scovatemi.
Mourinho ha studiato il comportamento dei leader: politici, religiosi e criminali.
Ha imparato che occorre sparire per essere desiderabili, ma riapparire per essere credibili. Alterna le due fasi, come i veri potenti. La città lo serve e riverisce. Solo all’ultima cena si viene traditi.