la Repubblica, 5 settembre 2021
Liste chiuse, boom di candidati. A Roma 1800 candidati per 48 scranni
ROMA —A Roma 1800 candidati per 48 scranni. Gli aspiranti sindaci sono addirittura ventidue. Le liste trentanove. La scheda elettorale sarà più lunga di un lenzuolo. Tredici candidati a Milano, ma così tanti da ventiquattro anni e per la prima volta, dal 1993, non si candida Matteo Salvini al consiglio comunale della sua città. E ben trentun liste a Napoli, trenta a Torino, diciannove a Bologna. Ventidue alle regionali in Calabria.
La politica sarà anche in crisi, ma la voglia di accaparrarsi un seggio no. E che corsa. Prima Napoli, la compagine della Lega, si è presentato all’ufficio elettorale con un minuto di ritardo. «L’orologio che fa fede è quello lì», ribadisce con voce ferma la dirigente. I leghisti entrano lo stesso. Gran teatro. Non è chiaro se la lista sarà poi ammessa. La passione trascende la decenza: sempre a Napoli due candidati di Fratelli d’Italia, Marco Nonno e Pietro Diodato, sono venuti alle mani; Nonno ha poi presentato le liste con la maglia sporca di sangue.
Si vota il 3 e 4 ottobre. Elezioni il cui esito potrà agitare ancora di più la strana maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi. Andranno alle urne 1.160 Comuni, ma i riflettori saranno inevitabilmente puntati su Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e la Calabria. Il centrosinistra sembra favorito nelle grandi città. Nella Capitale la sfida più incerta di tutte.
Qui la partita è tra Enrico Michetti (centrodestra), Roberto Gualtieri (Pd), Carlo Calenda e la sindaca uscente Virginia Raggi (M5S). Al momento però fanno più notizia i vip. Su tutti Pippo Franco, che dopo aver fatto ridere gli italiani al Bagaglino, ora sogna di fare l’assessore alla cultura nella giunta di Michetti. Il Pd replica con l’attrice Angela Melillo, già ballerina nel medesimo Bagaglino e poi naufraga dell’Isola dei famosi. Virginia Raggi schiera invece l’ex miss Italia Nadia Bengala. Ma in questo momento tutti parlano di Roman Pastore, il ragazzo con l’orologio Audermars Piguet, candidato in uno dei municipi da Calenda, che l’altro giorno è diventato la notizia principale nel taglia e cuci su Twitter.
A Milano il sindaco Beppe Sala, sostenuto da otto liste – in una si candida l’ex campione di ciclismo Gianni Bugno – dovrà vedersela con Luca Bernardo per il centrodestra e con la manager Layla Pavone per i 5 stelle. Il capolista di Fratelli d’Italia è il giornalista Vittorio Feltri. A Napoli Hugo Maradona, fratello di Diego, (tredici partite e zero gol in Serie A), alla fine non si candiderà: lo volevano nel centrodestra del magistrato Catello Maresca. Centrosinistra e M5s sono alleati sul nome dell’ex rettore e ministro Gaetano Manfredi, sostenuto da tredici liste. E poi va segnalato il ritorno di Antonio Bassolino, che a 74 anni promette un nuovo Rinascimento.
A Bologna Matteo Lepore, sostenuto da Pd e 5s, schiera, oltre a uno dei leader delle Sardine Mattia Santori, la professoressa di Patrick Zaky Rita Monticelli. Il candidato del centrodestra è Fabio Battistini. A Torino la sfida è tra Stefano Lo Russo per il centrosinistra, Paolo Damilano per il centrodestra e Valentina Sganga per il M5s. Tra i candidati consiglieri nel centrosinistra fa notizia il musicista Max Casacci dei Subsonica.
C’era da aspettarselo, ma ci saranno anche vessilliferi No Vax. Nella lista che si presenta a Napoli c’è addirittura un medico. A Milano, dove sono schierati sotto le insegne del Movimento 3V, il cui programma è no Green Pass e no vaccini, il candidato sindaco di centrodestra, il primario di pediatria Luca Bernardo, si è detto disposto a incontrarli, ma ha aggiunto: «Non voglio convincerli, sono sempre rispettoso».
Altre notizie. A Benevento ci riprova Clemente Mastella; a Nardò fa discutere l’appoggio del governatore Michele Emiliano al sindaco uscente Pippi Mellone, in passato vicino all’estrema destra. Nell’area metropolitana di Napoli il senatore Sandro Ruotolo chiama in causa la commissione parlamentare Antimafia chiedendo «un rigoroso controllo: «Ci giungono numerose segnalazioni circa la presenza di noti personaggi impresentabili».
Pd e grillini corrono insieme in Calabria a supporto di Amalia Bruni, che tuttavia viene insidiata da altri due candidati di centrosinistra, Luigi de Magistris e l’ex governatore dem Mario Oliverio. Il centrodestra invece è compatto a supporto di Roberto Occhiuto. Sia quest’ultimo che Bruni sono stati criticati per avere candidato i cognati. In Calabria debutta Coraggio Italia, il neonato partito del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «Saremo noi la vera sorpresa», giura.