la Repubblica, 3 settembre 2021
Obbligo vaccinale. Domande e risposte
È possibile introdurre in Italia l’obbligo vaccinale per tutti contro il Covid-19? Sì, «è una possibilità che resta potenzialmente a disposizione delle istituzioni, del Governo e del Parlamento», ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Numerosi costituzionalisti, interpellati in questi mesi anche da Repubblica non hanno dubbi: «Lo Stato può introdurlo legittimamente alla luce dell’articolo 32 della Costituzione, che tutela il diritto fondamentale alla salute come interesse della collettività», ribadisce il presidente emerito della Consulta, Giovanni Maria Flick.
Quando potrà essere introdotto? Il vaccino dovrà anzitutto essere dichiarato dall’Ema (Agenzia europea del farmaco) e dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) non più farmaco emergenziale ma ordinario. Così è accaduto ad esempio negli Stati Uniti dove la Fda (Food and drug administration) ha approvato in via definitiva il vaccino Pfizer dai 16 anni in su, mentre persiste l’uso emergenziale per i ragazzi tra 12 e 15 anni e per gli immunodepressi. Il pronunciamento Ema, fanno sapere dal ministero, è atteso entro fine settembre. Ma è solo il primo step, perché poi dovrà avviarsi l’iter legislativo su cui si preannuncia battaglia politica.
Quale sarà l’iter per l’approvazione?
L’introduzione potrebbe passare da un decreto legge del governo che dovrà essere poi riconvertito e quindi discusso ed eventualmente modificato dal Parlamento.
In Italia il vaccino anti-Covid è già obbligatorio per qualcuno?
Sì, il decreto legge del 1° aprile 2021 ha imposto l’obbligo vaccinale per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. Per chi rifiuta la somministrazione scatta la sospensione dal lavoro, il demansionamento e la decurtazione dello stipendio.
A chi verrà esteso?
L’obbligo vaccinale potrebbe riguardare l’intera popolazione compresa nella campagna vaccinale (dunque al momento gli over 12), solo alcune fasce di età o alcune categorie di lavoratori più a rischio contagio e trasmissione del virus.
Chi potrà essere esentato?
Di certo chi non è compreso nella campagna vaccinale perché non esistono farmaci approvati in via definitiva dall’Aifa e coloro che per accertato pericolo di salute non possono sottoporsi alla somministrazione.
Quali sanzioni potrebbero scattare?
È uno dei temi più dibattuti ma ancora non si è entrati nella fase esecutiva. Le ipotesi variano dalla sanzione amministrativa (cioè una multa salata) a quella penale fino alla sospensione dal lavoro o al divieto di frequentare alcune attività.
Ci sono già vaccini obbligatori in Italia?
Sì. Fino al 2017 erano quattro. Poi, il Decreto vaccini del ministro Lorenzin, convertito in legge nel luglio di quell’anno, ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia e nell’adolescenza a dieci. Per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati sono obbligatorie le vaccinazioni contro la poliomielite, la difterite, il tetano, l’epatite B, la pertosse, l’Haemophilus influenzae tipo b, il morbillo, la rosolia, la parotite e la varicella. Senza quelle niente iscrizione a scuola.
L’obbligo vaccinale dura per sempre?
No, ad esempio la vaccinazione contro il vaiolo, introdotta in Italia a fine ’800, è stata sospesa nel 1977 e abolita nel 1981, una volta eradicata la malattia.
Il vaccino anti-Covid è già obbligatorio in qualche Paese?
In Turkmenistan e in Indonesia è obbligatorio per tutta la popolazione. In altri Paesi solo per alcune categorie, come in Italia: in Grecia e in Ungheria per il personale sanitario, in Francia anche per chi è a contatto con i fragili e per i pompieri, nel Regno Unito lo sarà da ottobre per chi lavora nelle case di cura.