Avvenire, 3 settembre 2021
A Parigi, il Salone dell’utero in affitto
Si chiama “Désir d’Enfant” (Desiderio di un figlio) ed è una sorta di fiera indirizzata a chi cerca «sostegno, consiglio e informazioni per creare o ingrandire» la sua famiglia. Niente di male, si dirà. Se non che l’evento che si svolgerà domani e domenica a Parigi, all’Espace Champerret, oltre ad essere un vero e proprio salone della fecondazione artificiale in tutte le sue sfaccettature, con confronti tra specialisti e aspiranti genitori che sperimentano problemi di concepimento, presentazione di “pacchetti” medici, offerte di viaggi della speranza in cliniche spagnole o greche, canadesi o californiane, offre sottotraccia una piattaforma promozionale per la Gravidanza per altri. Pratica che però, così come in Italia, è vietata in Francia, sebbene largamente praticata da cittadini francesi all’estero. La maternità surrogata infatti, pur non espressamente menzionata nel materiale informativo dalle fiera, tuttavia compare in diversi incontri aperti al pubblico, tra cui uno, saba- to mattina, con una madre surrogata statunitense. Inoltre nella lista del partner del Salone, tra banche del seme e degli ovociti, società di spedizione aerea di materiale genetico, ci sono anche cliniche specializzate proprio nell’affitto di uteri, come l’americana Extraordinary Conceptions, le cipriote Gaia Fertility e Dunya, la canadese Babies come True... Infine: nel modulo di iscrizione online, alla domanda: per quale argomento parteciperai al salone? tra le altre opzioni si può barrare la casella Gpa.
“Désir d’enfant” è alla sua seconda edizione in Francia, e fiere analoghe, che trattano il concepimento
artificiale e la maternità surrogata come prodotti commerciali (a caro prezzo, s’intende), si svolgono periodicamente in Olanda, Germania, Israele, anche a distanza in questi anni di pandemia. Non in Italia, almeno per ora, anche se tentativi di presentare i servizi di cliniche per la Gpa si segnalano sporadicamente, con il tam tam su internet, nella riservatezza delle salette di grandi alberghi milanesi e romani.
A denunciare l’incompatibilità del salone “Désir d’enfant” con l’articolo 16-7 del Codice civile che vieta la maternità surrogata sul territorio francese e con l’articolo 227-12, comma 3 del Codice penale che stabilisce pene severe per chi vi ricorre, è stata la Coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata. La domanda è: la legge vieta la Gpa, e allora perché una fiera aperta al pubblico ospita medici e rappresentanti di cliniche estere che la pubblicizzano e la propongono come metodo per avere un figlio? Nei giorni scorsi l’organizzazione, che raggruppa una quarantina di associazioni di matrice femminista in 13 Paesi del mondo, ha scritto al prefetto di Parigi chiedendo l’annullamento dell’appuntamento. «Dal nostro punto di vista – scrivono le tre co-presidenti della Coalizione, Marie Josèphe Devillers, Ana-Luana Stoicea-Deram e Berta O. Garcia – è inaccettabile che alcune cliniche private vengano sul territorio francese per promuovere una pratica che è illegale in Francia, e che costituisce un attentato gravissimo ai diritti delle donne e dei bambini».
Poiché il prefetto non ha dato risposta, la Ciams ieri ha inviato al Tribunale ammini-strativo di Parigi una analoga richiesta urgente, ritenendo che il prefetto non abbia fatto il suo dovere per far rispettare l’ordine pubblico. «Riteniamo che sia in gioco la dignità umana», dicono le attiviste