Corriere della Sera, 2 settembre 2021
Gianni Vattimo no vax. Intervista
Professor Gianni Vattimo ha visto la protesta dei novax? Dei no green pass? Nella Rete è un’escalation di violenza.
«Secondo me chi si comporta in questa maniera sbaglia. Sono contro ogni forma di violenza, non se ne parla nemmeno. Sono estremi di follia. Anche se...».
Anche se?
«Quella che stanno portando avanti è una lotta civile importante».
Perché importante?
«Intanto perché hanno la Carta costituzionale dalla loro parte».
Quale parte della Costituzione?
«Non è possibile ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per tutti senza tenere conto della volontà di alcuni».
Lei tempo fa, insieme ai suoi colleghi filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, ha contestato l’uso obbligatorio dei green pass.
«Già».
Poi ha parlato della necessità di non rendere obbligatorio il vaccino. Alla luce di quello che sta succedendo riconfermerebbe queste sue affermazioni?
«Esprimerei esattamente quello che ho già detto e credo che Massimo Cacciari sia anche lui ancora d’accordo con me».
Ovvero? Cosa ripeterebbe senza ripensamenti?
«Che sui vaccini non si è discusso abbastanza. Che non bisogna obbligare nessuno a vaccinarsi».
Lei che ha fatto? Ha deciso di vaccinarsi?
«Sì, mi sono messo in lista e l’ho fatto. Ma questo non vuol dire».
E cosa vuole dire invece in proposito?
«Quello che mi pare non si sia capito bene è che la gente ha paura del vaccino. Non si è discusso pubblicamente delle conseguenze che questo può avere sul corpo umano. Le persone quindi non sanno cosa può succedere una volta inoculato».
Il movimento che è venuto fuori sulla Rete – su Telegram – si esprime con una inaudita violenza nei confronti di chi vuole portare avanti la campagna di vaccinazione.
«Ho già detto, sono estremi di follia».
Il ministro degli Esteri è stato minacciato e contro di lui evocato «l’uso del piombo». Contro il professor Matteo Bassetti si sono scagliati fisicamente.
«Ho letto, ho seguito. È una violenza che può essere soltanto condannata».
Lei crede che le sue esternazioni possano aver influenzato la nascita di questo movimento? O sarebbe nato a prescindere?
«Penso che il movimento sarebbe nato perché c’è troppa paura in giro. E il problema, ripeto, è di chi non ha voluto fare informazione su una cosa così importante».
Eppure lei ha dichiarato pubblicamente che il vaccino non avrebbe mai dovuto essere obbligatorio. Le sembra di aver gettato benzina sul fuoco?
«Macché».
Perché dice così?
«Non credo che le mie dichiarazioni possono aver raggiunto tante persone».
Non crede?
«Ma certo, è un dibattito che si è svolto tra quattro gatti. Le mie dichiarazioni le avranno lette soltanto un gruppetto di intellettuali».
Pensa almeno che potrebbe dire qualcosa per arginare la protesta?
«Sì»
E cosa?
Non è possibile ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per tutti senza tenere conto della volontà di alcuni
«Vaccinatevi che è meglio».