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 2021  agosto 31 Martedì calendario

Il tesoro nel ventre del capodoglio

Prima dell’anno Mille della nostra era, i cinesi parlano dell’ambra grigia come del «profumo di bava di dragone», poiché pensano che provenga dai draghi (tenuti in gran conto) che dormono sulle rocce a strapiombo sul mare. 
Con il nome di anbar, l’ambra grigia è molto conosciuta anche dagli arabi.
La parola “ambra” appare in Europa soltanto nel XIII secolo e designa anche l’ambra gialla (la resina fossile). Viene utilizzata in medicina per curare le malattie cardiache e cerebrali. 
Leggende arabe e commerci
Nel X secolo, un autore arabo, Ibn Hawkal, classifica l’ambra grigia tra i prodotti più importanti del Maghreb, assieme all’oro e agli schiavi neri. Il filosofo e medico Avicenna (980-1037) crede che l’ambra grigia provenga da fontane sottomarine o situate nei pressi del mare. Lo stesso concetto si ritrova anche nelle Mille e una notte. Il marinaio Simbad naufraga vicino a un’isola deserta: «Un’isola dove l’ambra sgorga da una fontana e scorre fino al mare dov’è inghiottita da mostri sorti dalle profondità». Nella sua forma grezza quest’ambra ha un odore nauseabondo, ma quando i mostri la vomitano il suo profumo è molto piacevole.
Dal XV secolo l’ambra grigia viene commercializzata in Europa dove la si paga a peso d’oro, anche se la qualità degli esemplari è variabile. Leone l’Africano riferisce che nel XVI secolo il prezzo dell’ambra grigia sul mercato di Fez è di sessanta ducati la libbra (servono venti ducati per uno schiavo, quaranta per un eunuco e cinquanta per un cammello). Da tempo l’ambra grigia è utilizzata nell’industria della cosmetica per fissare i profumi. Pare che la regina Elisabetta I la usasse per profumare i guanti e che Luigi XV l’aggiungesse ai piatti per esaltarne il gusto.
I mercanti portoghesi che percorrono la costa orientale dell’Africa si procurano l’ambra con regolarità. Il sovrano del Portogallo accorda alla provincia di Sofala (grande mercato dell’oro) e al comandante del Mozambico l’esclusiva per la vendita dell’ambra grigia. Durante il viaggio di ritorno i mercanti trasportano il prezioso carico a Lisbona, che ne diventa il principale distributore in Europa e Nord Africa.
Quando navigano verso l’Asia, i mercanti portoghesi riempiono le stive delle loro caravelle e dei galeoni con ambra grigia che poi vendono nei porti cinesi nel sud del Paese. In effetti, dopo il XII secolo, soltanto il commercio internazionale può portare l’ambra grigia sul mercato cinese e la situazione non migliora nel XIV secolo, dopo alcuni decenni di dinastia Ming, quando la Cina si chiude all’interno dei propri confini proibendo in buona parte ai propri mercanti la navigazione. 
Il primato portoghese 
Grazie all’ambra grigia, i portoghesi ottengono dall’imperatore cinese l’autorizzazione a stabilirsi nel porto di Macao. Di fatto, l’undicesimo imperatore della dinastia Ming, Jiajing, pur disponendo di un harem di 800 giovani donne, dopo dieci anni di matrimonio ufficiale non ha ancora avuto figli. Sta disperatamente cercando dell’ambra grigia, considerata un potente afrodisiaco che, per altro, secondo i riti taoisti gli avrebbe anche permesso di raggiungere l’immortalità. Nel 1554 firma un decreto che impone ai funzionari del tesoro dell’impero di procurargli l’ambra grigia. 
Per questa ragione l’ammiraglio Wang Bai – alto funzionario cinese – autorizza i mercanti portoghesi a partecipare alle fiere di Canton e, in seguito, a quelle della penisola di Macao. Il Portogallo e la Cina firmano così un importante accordo (1554), sottoscritto da Leonel de Sousa e dalle autorità di Guangzhou, rappresentate da Wang Bai. I portoghesi si impegnano a pagare le tasse al fisco cinese (il 20% sul valore della mercanzia) e mutano denominazione, smettendo di chiamarsi Folangji (i Franchi) per definirsi “Portoghesi provenienti dal Portogallo e da Malacca”. Lo scopo è quello di distinguersi dai Folangji, commercianti considerati disonesti, che fanno contrabbando nella regione e, tra le altre cose, praticano la pirateria.
Ding Yizhong, il diretto superiore di Wang Bai, si oppone all’accordo lamentandosi con l’imperatore che ciò potrebbe provocare gravi disordini nella regione, e accusa l’ammiraglio di corruzione: afferma che i portoghesi gli avrebbero versato una tangente per ottenere la sua firma. 
All’epoca la corruzione dei funzionari è il vero flagello della dinastia Ming, minata dall’immobilismo politico e da un’amministrazione totalmente corrotta. Ma l’imperatore è inflessibile: troppo interessato alla fornitura regolare di ambra grigia, promuove persino l’ammiraglio. Questo facilita l’insediamento dei mercanti portoghesi a Macao, contro una somma di 500 taels d’argento (18,75 chili), da versare ogni anno al Tesoro cinese (altre fonti parlano di una somma superiore). Il re del Portogallo riceve la notizia della firma soltanto nel 1556 (il tempo impiegato dalle caravelle per il viaggio di ritorno). A Francisco Martins, nominato capitano major di Macao, nel 1558 succede Leonel de Sousa. 
Nel 1573 i Ming fanno costruire una muraglia che separa Macao dal territorio cinese: questo muro di confine è conosciuto con il nome di Portas do Cerco.
Nel 1582 il territorio di Macao viene affittato ai portoghesi che pagano un tributo annuale fino al 1863. Macao vive così un’epoca straordinaria poiché diventa il punto di passaggio obbligato della rotta Macao-Malacca-Goa-Lisbona, sul tragitto Guangzhou-Macao-Nagasaki e sull’importante rotta Macao-Manila-Acapulco (con il Galeone di Manila).
L’origine e la natura dell’ambra grigia rimangono incerti fino alla fine del XVIII secolo. Nel Dizionario ragionato universale di storia naturale di Valmont de Bomare (la quarta edizione, del 1761) si legge che «i naturalisti non sono affatto d’accordo sulla natura e l’origine dell’ambra grigia.
Di fatto l’ambra grigia è una concrezione che si forma nell’intestino del capodoglio (Physeter macrocephalus), senza dubbio a causa di ferite nello stomaco causate dai becchi dei calamari, i cefalopodi mangiati dai capodogli. Dopo aver galleggiato più o meno a lungo sulla superficie del mare grazie alla sua scarsa densità, l’ambra grigia si trova sulle coste della Nuova Zelanda, dell’India orientale, dell’Africa dell’est e del sud, del Madagascar, del Brasile e della Norvegia. 
L’ambra grigia deve molto del suo attuale valore alla rarità e al suo utilizzo in profumeria, anche se oggi viene spesso rimpiazzata da prodotti di sintesi.