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 2021  agosto 29 Domenica calendario

Catalogo dei candidati nei Comuni

Multicolor, più civico, e tardivamente sensibile ai profili delle donne. Eccolo, l’esercito dei candidati consiglieri che sta per scendere in campo per le amministrative del 3 e 4 ottobre. Nell’Italia del governissimo Draghi, è il primo appuntamento elettorale in grado di lanciare segnali, o vibrazioni, al Palazzo. Meno sei giorni alla chiusura delle liste. Ma nomi e firme, che si depositeranno formalmente sabato prossimo, raccontano già di tendenze e trasversalismi, colpi a effetto e aperture ai Movimenti, al tempo della pandemia e della politica liquida. In qualche caso, con diffusi innesti "arcobaleno", per le battaglie della comunità Lgbt. È foltissima la carica degli aspiranti consiglieri: per Comuni e municipalità di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e centri minori. Diecimila solo nel capoluogo campano: che segnerà verosimilmente il record delle liste, 32 o 33. Ben 10 in più di quelle di Milano, 13 in più che a Roma. Il doppio di Bologna.


Roma, ex ministri e reginette
Avvocati, sportivi, e anche una Miss Italia. Con 5 civiche più la lista firmata 5S, Virginia Raggi prova la corsa bis. Si affida a un vecchio suggeritore del Movimento, l’ex ministro Pecoraro Scanio, che mette in lista Alessandro Bianchi, ex ministro dei Trasporti con Prodi. E poi tante figure esterne: dall’ex reginetta di bellezza Nadia Bengala, a un regista e scenografo, Massimo Spano. Il volto noto delle ultime ore è quello di Pippo Franco, che si candida con il centrodestra di Enrico Michetti. E nell’assortito parterre spettacolo figura anche Manuela Villa, figlia del fu "reuccio" della melodia. A sostegno di Roberto Gualtieri, il candidato sindaco di centrosinistra, invece, la capolista Pd è Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio I, centro storico; e in lista ci saranno anche Ubaldo Righetti, l’ex difensore della Roma, Stefano Marongiu, l’infermiere dello Spallanzani premiato da Mattarella nel 2015 (combattè l’ebola in Sierra Leone). Ad aprire la civica ancora una donna: Monica Lucarelli, ingegnera e già presidente dei giovani imprenditori romani. Mentre la lista dell’outsider Carlo Calenda è guidata da Annalisa Scarnera, fondatrice della Gay street.


A Milano c’è Bugno
Il Pd, per la riconferma di Beppe Sala sindaco, che può contare su 8 liste, offre con nettezza la maggioranza femminile: 25 donne contro 23. E nella compagine guidata dall’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran e dalla vice sindaca Anna Scavuzzo, emergono le figure della società civile: la leader dei Fridays For Future milanesi Sarah Brizzolara, la portavoce della comunità rom e sinti Dijana Pavlovic, la donna transgender Monica Romano. Tra i volti noti, c’è il campione mondiale del ciclismo Gianni Bugno per i "Riformisti — Lavoriamo per Milano" (che sono i centristi di sinistra, da Iv a Azione e + Europa), e i radicali candidano Luigi Pagano, l’ex direttore di San Vittore, un "volto" di Mani Pulite. Il centrodestra, con 5 liste a sostegno di Luca Bernardo, schiera la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca. Ma per il resto annaspa e divide: il candidato Massimiliano Bastoni che ha insediato il suo comitato nella sede di estrema destra Lealtà Azione. Fdi punta su Vittorio Feltri. Ma è la prima volta che l’elezione farà a meno dei big: non ci sarà Matteo Salvini, non c’è Berlusconi e Fi fa pressing su Adriano Galliani.


Napoli, ingorgo di transfughi
Il Pd, con l’ex ministro Gaetano Manfredi, forte di 13 liste e dell’alleanza con Conte e Leu, firma la facile campagna acquisti tra i transfughi di Dema. Al tramonto della fu "rivoluzione arancione"dell’ex pm Luigi de Magistris — il sindaco uscente che ora corra come governatore in Calabria — 17 su 25 dei suoi consiglieri, vanno (o tornano) coi dem. E solo in 5 restano a sostenere la candidata sindaca, ex assessora uscente Alessandra Clemente, l’avvocatessa che da bambina ha assistito all’omicidio di sua madre, Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra. Sensibilità che ha coltivato: è riuscita a convincere e a portare in lista con lei Antonio Piccirillo, il figlio di un capoclan di un rione cittadino. Neanche le spoglie del povero Maradona si salvano dall’agone: il rivale numero uno di Manfredi, l’ex pm Catello Maresca candidato col centrodestra, arruola suo fratello Hugo. E i dem rispondono con la candidatura di Antonio Carannante, ex difensore del Napoli del primo scudetto. Coerenti: anche all’epoca Tonino il terzino, giocava a sinistra. Mentre crea imbarazza e provoca fratture la lista "Azzurri", sempre per Manfredi, la cui regia sarebbe affidata a Stanislao Lanzotti, in Fi fino a ieri, e indagato per voto di scambio.


A Bologna la prof di Zaki
È’ capolista per il Pd, a Bologna, con Matteo Lepore, Rita Monticelli, docente di letteratura inglese, titolare del master Gemma, esperta di Gender studies e professoressa di Patrick Zaki. In campo c’è anche Mattia Santori, la "sardina" che aveva attaccato il marcio del Pd solo 7 mesi fa.


A Torino il volto dei Righeira
Otto i candidati sindaci, con la Valentina Sganga che per i 5S cercherà di riprendersi la poltrona contro Stefano Lo Russo (centrosinistra) e Paolo Damilano (centrodestra). Liste cariche di farmacisti e medici. Ma a cambiare musica c’è Stefano Righi, alias Johnson del duo musicale Righeira, che corre per la candidata sindaca Greta Di Cristina e il partito comunista di Rizzo.