il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2021
L’uragano Ida e i nubifragi più intensi
In Italia – L’estate 2021 ha imboccato la china discendente che un gradino dopo l’altro ci porterà verso l’autunno. Nell’ultima settimana correnti nord-orientali hanno determinato tempo meno caldo, variabile e temporalesco, prima al Settentrione e poi fino al Centro-Sud. Domenica sera, 22 agosto, nuovi temporali hanno causato allagamenti in Alto Adige (Val Pusteria), zona più volte battuta quest’anno, lunedì 23 ha finalmente piovuto sui suoli assetati delle Marche e un violento nubifragio ha inondato i dintorni di Perugia. Giovedì 26, mentre al Nord splendeva il sole, un’alluvione-lampo ha colpito Atrani (Costiera Amalfitana): il Centro funzionale della Campania, nel soprastante Comune di Scala, ha rilevato piogge tra le più intense finora note in Italia, 126 mm in un’ora e 190 mm in due ore. Dapprima ancora assai caldo all’estremo Sud (38 °C mercoledì a Catania), fresco invece sull’Adriatico, e un nuovo impulso d’aria più fredda è giunto dal Baltico nel weekend (ieri pomeriggio ad Ancona appena 17 °C e pioggia).
Nel mondo – L’Atlantico è entrato nel pieno della stagione degli uragani tropicali, che di solito culmina tra agosto e ottobre, e che quest’anno si annuncia molto attiva. “Henri” ha investito il Nord-Est americano nello scorso week-end con inondazioni e black-out elettrici per 140 mila edifici dal New Jersey al Maine, e a New York si è abbattuta la pioggia più intensa in un’ora (49 mm) in un secolo e mezzo di misure. Adesso preoccupa “Ida”, che, dopo aver toccato Cuba, da stasera minaccerà New Orleans con un impatto definito “potenzialmente catastrofico” dal National Hurricane Center, riportando alla mente il disastro di Katrina esattamente 16 anni fa, mentre sul lato pacifico “Nora” punterà domani alla Bassa California. Nel Tennessee sono stati nubifragi più localizzati a determinare la rovinosa piena-lampo di sabato 21 agosto, con almeno 22 vittime e 50 dispersi (nuovo record nazionale di pioggia giornaliera, 432 mm a McEwen, metà della quantità media annua!). Aspettiamoci che diluvi di questo tipo divengano sempre più ricorrenti in un’atmosfera più calda: secondo il team internazionale di climatologi “World weather attribution” il riscaldamento di 1,2 °C dell’ultimo secolo ha già reso da 1,2 a 9 volte più probabili precipitazioni estreme come quelle del luglio 2021 in Germania. Altrove, in questi giorni spiccano altre gravi alluvioni nel Niger (oltre 60 morti), in Messico, Sudan, Dagestan (Russia) e Corea del Sud (tifone Omais). Parallelamente anche le siccità divengono più severe e miccia d’innesco di crisi agro-alimentari e umanitarie, come sta accadendo nel Madagascar e in una vasta fascia di territorio tra Siria, Iraq e Iran meridionale, dove sono scoppiate rivolte popolari nella provincia del Khuzestan. Mentre i primi segnali d’autunno si affacciano in Europa centrale, un’alta pressione è bloccata sul Nord Atlantico, e un’ondata di caldo straordinario ha invaso l’Islanda portando a un nuovo record nazionale per agosto di 29,4 °C. Dalla regione del Mar Caspio una calura anomala si è spinta a Nord con punte di 33 °C vicino al Circolo Polare Artico in Siberia, e nell’altro emisfero, malgrado sia ancora inverno, le temperature hanno superato i 40 °C per una settimana in Paraguay. Il rapporto State of the Climate in 2020 diffuso dall’American Meteorological Society ribadisce tutti gli indicatori di un pianeta in surriscaldamento: il 2020 – nonostante l’effetto raffreddante della “Niña” – è stato uno dei tre anni più caldi della storia; inoltre, record di concentrazione di gas serra, dei livelli marini, di contenuto di calore negli oceani, degli incendi nell’Artico, e così via. Tutto, purtroppo, in linea con i peggiori scenari climatici che gli scienziati delineano da ormai mezzo secolo.