il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2021
L’ossessione degli yacht
La gara a “chi ce l’ha più lungo” è intramontabile. I ricchi tengono il metro sempre a portata di mano e guai ad accorgersi che il vicino è più prestante. Scatta la corsa al ritocchino, che negli anni diventa ritoccone e così via in una frenetica rincorsa al centimetro che fa la differenza. È questo il motivo per cui si è passati dai 60 metri di un paio di decenni fa ai 140 attuali. Si parla chiaramente di yacht. Il lusso richiede come conditio sine qua non la lunghezza, che non vuol dire rinunciare ai dettagli. Un’antologia delle imbarcazioni più chic, appartenute a magnati, principi e star internazionali, è stata redatta dalla casa editrice newyorchese, anch’essa di libri di lusso, Assouline e si intitola Yachts: The Impossible Collection. La rassegna parte dal 1851 e arriva ai megayacht high-tech dei giorni nostri. Il libro – che in realtà è un’opera d’arte – è rilegato a mano e contenuto in un cofanetto di lino a conchiglia in edizione limitata. Costo: 820 euro, con guanti bianchi e borsa di tela in omaggio. Per parlare dei ricchi ci vuole classe e, infatti, a curare la pubblicazione è la giornalista, “redattrice di lusso”, Miriam Cain. “Dalla leggendaria chiatta di lusso di Cleopatra al ‘Royal Yacht Britannia’ di Sua Maestà, dalle eleganti navi dell’età del jazz come la ‘Nahlin’, un tempo noleggiata da Re Edoardo VIII e Wallis Simpson, alla favolosa famiglia reale di Hollywood degli anni ‘60 invitata a bordo di ‘Christina O’ di Aristotele Onassis, la scena nautica ha ha sempre attratto le celebrità”, si legge nell’antologia. Attualmente a livello globale esistono tremila imbarcazioni, che rientrano nella categoria del top dei top. Spaziano dal design classico con silhouette senza tempo a linee rivoluzionarie. L’imperativo degli ultimi anni che le accomuna è renderle sempre più sostenibili e i paperon de’ paperoni – che facciano sul serio o solo di facciata – sembrerebbero più sensibili del passato alla necessità di solcare gli oceani senza inquinarli. Difficile da farsi dovendo muovere delle creature mastodontiche come le loro, eppure – assicurano – non impossibile. Senza rinunciare, però, a hotel, piscina, spa, bar, palestra, campo da tennis, giochi acquatici e aria condizionata. Restaurare gli yacht è uno dei passatempo preferiti di chi può permetterselo. Il principe Ranieri di Monaco trasformò una nave militare della Seconda guerra mondiale nel regalo di nozze per la sua Grace. E Onassis fece di un’antica nave canadese il ‘Christina O’ di 99 metri.