ItaliaOggi, 28 agosto 2021
Il tramezzino di frutta inventato per sbaglio
A metà dell’800 l’Occidente ha bussato alle porte dell’Oriente e, attraverso due Guerre dell’oppio, ha «aperto il commercio», prima con la Cina e meno direttamente con il Giappone. I due paesi hanno vissuto l’arrivo degli occidentali in maniera opposta. Gli Imperatori cinesi, che nella storia del Celeste Impero avevano intrattenuto rapporti perlopiù con supplicanti correttamente sommessi, non ritenevano di dover dare retta agli stranieri, da cacciare come i vagabondi che erano. Ci hanno provato, determinando la fine dell’Impero e l’inizio del «Secolo di umiliazione» che ancora turba i sogni di Beijing.
Il Giappone, visitato due volte dalla flotta Usa del Commodoro Perry, si è prudentemente spaventato e ha deciso modernizzarsi, immediatamente, per contrastare il mondo esterno popolato da rudi, ma pericolosi, gaijin. Qualsiasi cosa pur di raggiungere la parità. Con questo spirito, Shõgun abbracciò all’istante tutto ciò che dell’Occidente era abbracciabile, anche l’alimentazione. Così nacquero i furutsu sando, giapponesizzazione di fruit sandwich, con l’aspetto dei tramezzini anglosassoni. Nessuno però aveva chiarito ai nipponici che l’originale era salato, carne, prosciutto, salame, forse tonno e maionese, invece di crema dolce e frutta.
Il sando, apparso per la prima volta a Edo (Tokyo) nel 1868, ora viene rispedito in Occidente. Siccome i sando hanno ingredienti semplici, sono facili da fare, belli da esporre e i capitali per aprire una sandoria sono risibili, rivenditori di tramezzini alla frutta giapponesi spuntano in molte città occidentali, gestiti perlopiù da cinesi…