ItaliaOggi, 27 agosto 2021
Periscopio
Salvini sarà sempre Salvini e Letta dovrà rassegnarvisi. Bruno Vespa. QN.
Draghi è uno che può dire che Erdogan è un dittatore senza prendere pernacchie. Ho sempre reputato Conte un avvocaticchio che se la cava, ma la cui autorità è zero. Giampiero Mughini, scrittore. (Concetto Vecchio). Repubblica.
Abbiamo sbagliato dappertutto, noi sinistrati, noi sinistrorsi, noi poveri sinistronzi. Edmondo Berselli: “Sinistrati”. 2008.
Il tempo del coronavirus se ne andrà lasciandoci orfani di una generazione. Tanti, troppi dei nostri vecchi ci hanno lasciato. Michele Brambilla. QN.
Ho parlato con Draghi, se ben ricordo, una volta sola, parecchi anni fa. Ho di lui grande stima. Penso che la svolta del suo governo sia stata molto positiva per l’Italia e per il suo futuro. Camillo Ruini, cardinale. (Aldo Cazzullo). Corsera.
Cosa penso della nuova segreteria del Pd nelle mani di Enrico Letta? Non ho sentito ancora niente sui contenuti, che abbia parlato di un programma non mi è parso, ancora sto aspettando di farmi un’idea. Forse dirà qualcosa al congresso quando si farà. Quello che è certo è che il Pd è il partito pilastro di ogni governo di turno. Massimo Cacciari, filosofo, storico sindaco di Venezia, libero pensatore della sinistra. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Le lezioni dei cattivi maestri della sinistra vanno sempre ignorate, le loro contraddizioni emergeranno da sé, senza troppi sforzi. Recentemente quelli che si sentono i “migliori” per eccellenza hanno dato prova di sé. Laura Boldrini, che pareva essere l’unica ad avere un cuore, in un mondo di razzisti ed egoisti, a quanto sembra, si comportava come una nobildonna viziata con colf ed assistenti. Andrea Scanzi, che cerca le pagliuzze negli altri, senza evidentemente notare le proprie travi, si è accaparrato il vaccino alla faccia di tanti anziani e soggetti vulnerabili che ancora aspettano. La sua autodifesa ha ancor più peggiorato, se possibile, la sua situazione. Roberto Penna. Atlantico Quotidiano.
La sera del terremoto in Friuli, 6 maggio 1976. Ero nella nostra casa di campagna a Refrontolo, 70 chilometri in linea d’aria. Telefonai a Gilberto Formenti, direttore dell’Arena, offrendomi come volontario. «Corra, e ci detti qualcosa prima di mezzanotte», rispose. Manco mi conosceva. Pubblicò il mio pezzo da Osoppo. Lì capii che il giornalismo non è pettinare gli articoli ma andare sui fatti. Decisi che sarebbe stato il mio mestiere. Marzio Breda, quirinalista del Corsera. (Stefano Lorenzetto), L’Arena.
Alla querela per diffamazione non c’è rimedio e le condanne sono spaventose. Se il sistema fosse sano, l’offeso, anziché querelare, dovrebbe, scrivendo al giornale, esporre le proprie ragioni e sbugiardare, se è il caso, il giornalista che ha sbagliato. L’umiliazione, posso assicurarlo, è un ammaestramento efficace. Giancarlo Perna. la Verità.
La Gioconda l’ha rubata Peruggia, un piccoletto dal carattere fumantino e la salute malferma: a luglio aveva montato diverse teche sui quadri delle sale più importanti, nel Louvre sa come muoversi. Quel lunedì è entrato alle 7 del mattino da un ingresso riservato agli operai. È giorno di chiusura, nessuno lo nota: si dirige verso il Salon Carré, e semplicemente stacca il quadro della Monna Lisa dal muro. Conosce anche la strada per uscire: si libera di cornice e vetro, arrotola la tela (che è solo 73 centimetri per 55, in pratica come un grosso foglio A1) se la infila sotto la giacca e con un coltellino forza la porta che dà su una stradina sul retro. Poi prende un taxi, senza preoccuparsi troppo degli indizi che sta seminando, e si fa portare a casa per nascondere la refurtiva. Si presenterà al lavoro in ritardo, alle 9, dicendo che è per colpa dei postumi di una brutta sbronza ancora non smaltita. Maurizio Pilotti, Libertà.
Uomo delle favole e dell’industria, dunque un hollywoodiano di sangue puro, Walt Disney contribuì a diffondere il mito americano nel mondo, e a popolarlo di figure simboliche destinate a durare nel tempo, più di qualunque artista pop americano del suo tempo, esclusi forse John Ford e Bob Dylan. Dimenticheremo Andy Wharol, dimenticheremo persino J.D. Salinger, Woodstock e la beat generation, ma ricorderemo per sempre le avventure di Pippo, Pluto e Paperino, l’orso Baloo, il ghigno di Capitan Uncino, Topolino giornalista contro il perfido Pietro Gambadilegno. Diego Gabutti. Informazione corretta.
Fra i clienti affezionati dell’enorme libreria Hoepli di Milano (cinque piani, tredici reparti, quaranta librai, duecentomila referenze) ci sono stati Umberto Eco, Giovanni Spadolini, Enrico Cuccia («veniva di sabato, sempre alla stessa ora, intorno alle dieci»). Oggi varcano la soglia influencer e youtuber. «Non dimentichiamo i milanesi, i tanti appassionati di lettura che vengono in via Hoepli perché cercano il rapporto umano. Io seguo l’e-commerce, fondamentale in questo periodo, ma lo scambio fra libraio e lettore è decisamente altra cosa». Matteo Hoepli, editore. (Marta Ghezzi). Corsera.
La storia di Italia e Germania come Stati è una storia parallela. I due Paesi arrivano all’unificazione tardi, a dieci anni di distanza, nella seconda metà de Mi dico sempre che se Dio ci fosse non avrebbe permesso la Shoah e tanti altri orrori. I libri sacri sono fondamenti della coscienza umana, forme di originaria coscienza del mondo: spesso capolavori letterari. Ma come si può pensare che un libro possa contenere la definitiva e assoluta verità della condizione e del destino umano?. Giulio Ferroni, critico letterario. (Antonio Gnoli). Repubblica.
La mia famiglia progettava di mettermi a capo dell’amministrazione delle terre («D’altra parte, un aristocratico che cosa doveva fare se non amministrare i possedimenti?») io invece ho scelto di fare il medico chirurgo, sorprendendo (per non dire «scandalizzando») tutti e lavorando per 45 anni in una struttura pubblica, il Policlinico di Milano, dove ho diretto il dipartimento di chirurgia e dei trapianti. Luigi Rainero Fassati, transplantologo. (Roberta Scorranese). Corsera.
Un mio libro appartiene a un mio momento strano e personale: avevo iniziato ad andare nelle chiese, che ci fossero o no le messe. Mio padre, da liberale ateo, si stava convertendo e ho voluto vedere che c’era dentro questa cosa. Non sono riuscito a capirlo. Edoardo Nesi, scrittore. Candida Morvillo. (Corsera).
I colpevoli sanno difendersi meglio degli innocenti. Roberto Gervaso.