Corriere della Sera, 27 agosto 2021
Kanye West cambia nome
Chiamatemi Ye. Kanye Omari West, 44 anni, rapper da 160 milioni di dischi venduti nel mondo, una collezione di 22 Grammy Awards che fa di lui uno degli artisti più premiati di sempre, ha depositato qualche giorno fa una richiesta ufficiale, presso il tribunale di Los Angeles, California, per cambiare nome. Una scelta dettata da «ragioni personali», che sarà un giudice a decidere se accogliere o meno. Ye, o Yeezy (titolo di un album del 2013), è il nomignolo con cui il rapper, in procinto di divorziare dopo più di sei anni di matrimonio dalla star dei reality americani Kim Kardashian, è sempre stato chiamato dalla cerchia stretta di amici e familiari.
Ye. Due lettere che tracciano una linea definitiva su West. Che tre anni fa aveva già manifestato l’intenzione di cambiare le proprie generalità. «Credo che “Ye” sia la parola usata più comunemente nella Bibbia, e nella Bibbia vuole dire “tu”».
Certo Kanye West non è né il primo né l’unico artista a «rinascere» con un nuovo nome. Che sia quello d’arte o quello vero. Molto prima di diventare un’icona folk rock, Robert Allen Zimmerman, diventato legalmente Bob Dylan nell’agosto 1962, era un giovane musicista che si faceva chiamare Elston Gunn. Il nome Dylan, ha puntualizzato anni fa il «menestrello di Duluth» in un’intervista al New York Times, «non ha alcun rapporto col poeta Dylan Thomas. Assolutamente nessuno». Il cantautore Cat Stevens, 73 anni, ha rivelato invece di essersi convertito all’Islam, con il nome Yusuf Islam, dopo aver rischiato di morire annegato a Malibù. Ha chiesto di cambiare cognome «per motivi artistici» il fratello maggiore di Michael Jackson, Jermaine Jackson, ora si chiama Jacksun.
Un altro astro della musica a cambiare nome è stato Prince. Il 7 giugno 1993, giorno del suo 35º compleanno, il «folletto di Minneapolis» annunciò con un comunicato stampa di voler abbandonare il suo nome anagrafico per sostituirlo con un simbolo, che non aveva però una esatta pronuncia. Iniziò quindi a circolare l’acronimo TAFKAP, «The Artist Formerly Known As Prince» (L’artista precedentemente conosciuto come Prince).
La lista è ancora lunga: Snoop Dogg, si è chiamato così fino al 2012, anno in cui il «gangsta rapper» ha sorpreso il mondo annunciando il suo nuovo nome, Snoop Lion, sostituito per un periodo dal più breve Snoopzilla, per poi tornare oggi di nuovo alle origini. Nata Sinéad Marie Bernadette O’Connor, nel 2017 la cantautrice irlandese ha cambiato il suo nome all’anagrafe in Magda Davitt. L’attrice e cantante americana Dove Olivia Cameron, all’anagrafe Chloe Celeste Hosterman, ha adottato come nome legale «Dove», ossia colomba: era il vezzeggiativo con cui la chiamava il padre, morto nel 2011, quando lei aveva 15 anni. Il rapper Sean Combs, nato Sean John Combs, celebre come Puff Daddy, Puffy, P. Diddy o Diddy, ha cambiato con richiesta al tribunale di L.A. il secondo nome: da John a Love. Freddie Mercury non si chiamava così ma Farrokh Bulsara: il cambio nel 1970, anno in cui fondò i Queen.
E in Italia? Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ha rivelato anni fa che lo pseudonimo gli fu affibbiato dal discografico Freddy Naggiar. Sperava che un giorno glielo avrebbero tolto. Poi ci ha ripensato.