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 2021  agosto 21 Sabato calendario

Abbasso gli storyteller. Tranne Walter Chiari

Mai sopportato gli storyteller (tipo Marco Paolini, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Stefano Massini), il loro birignao, la loro postura, la loro retorica, il loro non essere né carne né pesce, né veri attori né veri narratori. Tra gli storyteller di maggiore successo c’è Alessandro Barbero. Ho letto il suo Alabama, storia di una studentessa di college che intervista un reduce sudista, un veterano della Guerra di secessione, per farsi raccontare la strage di un gruppo di neri rimasta segreta e impunita. Il reduce sembra il vecchietto ridacchiante dei film western. Tossendo e sputando «saliva e catarro, gialli di tabacco», infioretta la sua storia di Be’, di E io dissi..., di Ecco che arriva lì..., di E quel giorno mentre tornavo dopo aver parlato col reverendo Witherspoon chi t’incontro se non il generale Rodes? Insomma, uno stile «Indovinala grillo», la riproduzione di un parlato falso come Giuda. Ad aggravare le cose, il teatro della vicenda (il Sud degli Stati Uniti), vanta una tradizione narrativa impressionante. Mark Twain, Margaret Mitchell, Truman Capote, Harper Lee si rivolterebbero nella tomba a sentire raccontare la loro patria con frasi come E quel giorno mentre tornavo dopo aver parlato col reverendo Witherspoon chi t’incontro se non il generale Rodes? Il momento migliore del libro è l’elenco delle superstizioni sudiste: «Quando gli uccelli volano basso e si posano per terra, vuole dire che sta per piovere, e quando c’è un malato in casa non bisogna andare a caccia di cornacchie, perché se ne ammazzi una anche il malato morirà; e che non bisogna contare le cose che uno sta per cucinare per pranzo, perché porta male». Infine, la più bella: «Quando un uomo muore bisogna avvertire le sue api prima del mattino», altrimenti crepano tutte anche loro. P.S. C’è uno storyteller che mi piace (alla follia). È Federico Buffa, l’unico all’altezza del più grande storyteller (ante litteram) avuto dall’Italia: Walter Annichiarico, in arte Walter Chiari.