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 2021  agosto 21 Sabato calendario

Venezia a numero chiuso

Venezia come un museo. Dall’estate 2022, per entrare nella città poggiata sull’acqua sarà necessario prenotare, pagare un contributo d’accesso e passare per i tornelli posizionati nei principali punti di accesso al centro storico. «Come in un museo» dicono i sostenitori della misura. «Come in un parco divertimenti» rispondono gli altri. Poco importa, dopo i continui posticipi – in parte dovuti anche alla pandemia, che ha praticamente azzerato il turismo in città –, il Comune sembra intenzionato alla volata, avendo individuato nella prossima estate il periodo della svolta, che renderà Venezia la prima città al mondo con ingresso contingentato e a pagamento.
In realtà il famoso contributo d’accesso dovrebbe entrare in vigore già dal primo gennaio dell’anno prossimo. Ma quasi sicuramente ci sarà un’ulteriore proroga, fino appunto all’entrata in funzione dei tornelli. Da giugno 2022, entrare a Venezia potrebbe dunque costare tra i 3 e i 10 euro, a seconda della giornata e della quantità di persone prevista. Ci saranno allora giornate da bollino verde, con ingresso a 3 euro: il prezzo di uno spritz. Poi si salirà a 6 euro (la tariffa base), a 8 euro (bollino rosso) e, infine, a 10 euro, nelle giornate di particolare afflusso, da bollino nero: proprio come in autostrada. Non pagheranno i residenti in Veneto (che però potrebbero comunque essere obbligati a prenotare il proprio arrivo), i turisti che già alloggiano nelle strutture ricettive cittadine (Mestre compresa), i bambini con meno di sei anni, i parenti fino al terzo grado dei residenti e i componenti del nucleo familiare di persone che vivono nel Comune, in affitto. Per tutti gli altri (ma la lista degli esentati è piuttosto lunga) mettere piede a Venezia avrà un costo. Servirà prenotare il «biglietto» tramite app o accedendo a un sito, quindi presentarsi ai tornelli magnetici – posizionati in piazzale Roma, ai piedi del ponte di Calatrava, poi davanti alla stazione Santa Lucia e ai pontili dei lancioni granturismo –, e esibire il Qr code sul cellulare o stampato su un foglio di carta, proprio come si fa ora con il Green Pass. Quasi sicuramente, le operazioni di prenotazione e di pagamento del biglietto d’accesso potranno essere fatte contestualmente. E intanto, tra lo scetticismo, in città infiamma la polemica. Perché Venezia è sempre più fragile, il turismo in laguna sempre meno sostenibile, ma sono tanti i residenti a non volere sentire parlare dei tornelli.
«È una misura incostituzionale e contro la normativa europea. Una previsione di questo tipo si potrebbe fare per un’area limitata, come piazza San Marco, ma non certo per un’intera città. Questa è la consacrazione di Venezia a parco a tema, con l’accesso subordinato al pagamento di un biglietto. È umiliante per la città, per i suoi residenti e per i visitatori» tuona Marco Gasparinetti, consigliere comunale e avvocato. «Non è pensabile fare pagare a una famiglia oppure a un amico di un veneziano l’ingresso in città. Diverso sarebbe invece stipulare degli accordi con i vettori – penso a tour operator, Trenitalia, navi da crociera e compagnie aeree –, chiedendo di fare pagare a monte un «contributo Venezia» e riconoscendo una percentuale agli stessi intermediari. La misura che potrebbe entrare in vigore dall’estate 2022 non serve a programmare i flussi, è soltanto una maniera per fare cassa. E noi veneziani disobbediremo, perché non abbiamo nessuna intenzione di farci schedare al nostro passaggio dai tornelli».