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 2021  agosto 21 Sabato calendario

Intervista a Elisabetta Canalis

Se si cercava un’esperta, non poteva essere fatta scelta migliore. Elisabetta Canalis è la nuova conduttrice di Vite da copertina, al via il 1° settembre su Tv8 (dal lunedì al venerdì, alle 17.30). Nel programma dedicato a personaggi che hanno segnato il costume, lei – che di copertine ne ha riempite parecchie – finalmente si trova dall’altra parte. «Ho iniziato a fare tv quando avevo 21 anni, ora ne ho quasi 43 e fino a questo momento non avevo mai avuto un programma tutto mio, è una soddisfazione enorme».
Come mai non è successo prima?
«C’entra anche il fatto che sono andata via dall’Italia, forse. È strano, lo so. Ma rientrare nella tv italiana in questo modo mi rende orgogliosa e mi incoraggia a continuare. Non so perché non sia successo prima, ho iniziato insieme a tante ragazze che avevano un ruolo simile al mio e che oggi sono conduttrici affermate, con programmi importanti... io ho preso un’altra strada. E non avrei mai pensato di tornare».
È stata una sorpresa?
«Sì, non è una cosa che avevo pianificato. Anche perché in passato ho partecipato a diverse trasmissioni, ma mai potendoci mettere del mio... qui invece sono me stessa. Parleremo di cinema, tv e di gossip, ma all’acqua di rose».
In che senso?
«Non farei mai del gossip cattivo, quello che non ho amato quando lo subivo. Non potrei mai condurre un programma che va a scavare nella vita delle persone».
Lei ha vissuto questo?
«Per me è stata una persecuzione. Ero single, giovane e al centro dell’attenzione. All’inizio anche il gossip serve, ma fatto così a me ha dato molta ansia. È stato tra i motivi per cui mi sono trasferita all’estero: bello il calderone della notorietà, ma poi ho iniziato a soffrire questo lato».
Manca da anni eppure tutti conoscono Elisabetta Canalis, come mai?
«Credo mi abbiano aiutato molto i social, che non hanno solo una connotazione negativa. Per me hanno avuto un ruolo potrei dire fondamentale: hanno continuato a consegnare al mio pubblico un’immagine di me che cresceva con loro. Tante persone mi seguono da Striscia. Con i social non li ho persi e, anzi, mi trovano più simpatica. Inoltre, promuovo le cause a cui tengo, l’ultima è quella contro i roghi in Sardegna: abbiamo raccolto migliaia di euro».
C’è anche chi la segue, da sempre, per la sua bellezza.
«Più che altro cerco di essere onesta, non esagerando con filtri e ritocchi. Ci sono tanti accorgimenti per sembrare più belli ma per me è importante condividere anche immagini che i giornali non pubblicherebbero. Su alcune vecchie copertine apparivo con un corpo perfetto. Ma era ritoccato, non reale. Oggi non mi sentirei onesta. Forse è una questione di maturità».
Se potesse dire qualcosa all’Elisabetta velina? 
«Le direi di godersi di più le cose: ho avuto tanto e troppo in fretta e l’ho apprezzato poco. Mi arrivavano tante proposte, una dopo l’altra. Un’ondata di occasioni appena ho messo piede fuori da Striscia. Non me le sono godute».
Ha provato a lavorare anche in America, poi.
«Sì, ho recitato in una serie e fatto diverse audizioni, ma non ho il fuoco sacro della recitazione e non direi mai che sono un’attrice o anche solo una persona che ha provato seriamente a farla. Amo la tv: puoi essere te stessa e quando si spegne la luce rossa tutti a casa, a differenza dei set».
Non ha ricevuto altre proposte negli Usa?
«Per diversi reality ma non sono nelle mie corde. Spero che Vite da copertina sia per me un nuovo biglietto di presentazione, per poter fare anche altro, dopo».
Tipo?
«Mi piacerebbe molto fare delle interviste a due, un po’ come Silvia Toffanin a Verissimo. La conosco da quando ero velina e letterina lei: è veramente brava, ci mette il cuore. È bello pensare che siamo partite tutte insieme».
Nel mentre, la figura della donna è molto cambiata...
«Ah la questione delle mercificazione del corpo femminile? Deluderò qualcuno ma non sono tra chi condanna chi esibisce il proprio corpo. La vera conquista è non essere discriminati per questo: per essere considerate alla pari degli uomini dobbiamo rinunciare a questa libertà?».
Rifarebbe Sanremo?
«Ne farei uno all’anno, è un’esperienza incredibile».
Altri sogni per il futuro?
«Ho in mente un programma che racconti l’America agli italiani. Ci sono tante sfaccettature poco note e interessanti. Vorrei farle scoprire».