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 2021  agosto 20 Venerdì calendario

Al ragno si sono accorciate le zampe

Nei loro movimenti sono piuttosto bizzarri. D’altronde la loro forma non è comune: con un corpo grande come un pisello e zampe lunghe fino a cinque centimetri sembrano quasi organismi alieni. Proprio le gambe sono l’elemento caratterizzante del Phalangium Opilio, comunemente chiamato il ragno della campagna (ma si trova spesso anche nelle nostre case), e gli scienziati hanno studiato i geni responsabili delle otto propaggini flessibili dell’aracnide cercando di capire i segreti dell’evoluzione di questa specie e della loro modalità di locomozione.
Dopo la mappatura genetica è stata promossa una mutazione per creare dei falangi dalle gambe corte, per non dire cortissime.
In una serie di nuovi esperimenti, un team di scienziati ha prima mappato l’intero genoma di Phalangium Opilio e poi isolato i geni collegati ai loro famosi arti lunghi, sottili e flessibili. I ricercatori hanno quindi spento questi geni lunghi nello sviluppo di embrioni - come riporta Live Science - creando aracnidi con gambe più corte e deformate. Il test non era fine a se stesso, come racconta Guilherme Gainett dell’Università del Wisconsin-Madison. «Il nostro scopo non era solo quello di accorciare le zampe, ma volevamo capire di più su come queste affascinanti creature si sviluppino, e sul loro modo alieno di muoversi».
I falangi, a differenza dei veri ragni, non usano tutte le otto zampe per camminare, ma ne impiegano tre coppie per gli spostamenti e la coppia restante per scrutare l’ambiente circostante.
Gli esperti - il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings B della Royal Society - hanno impiegato due anni per mappare tutte le 580 milioni di coppie di base del genoma Phalangium Opilio, che è di circa un sesto la dimensione del genoma umano. Una volta ottenuta la mappa del Dna, i ricercatori dovevano però individuare i geni collegati alle lunghe gambe degli invertebrati. Per farlo hanno confrontato il genoma appena codificato con quello di altri insetti, come la mosca della frutta, per cui gli scienziati avevano già capito quali regolavano gli arti. Trovati questi geni, con la tecnica dell’Rna-interference hanno provveduto a spegnerli a livello embrionale. Il risultato è stata la mutazione, con i falangi dalle zampe deformi. Un aspetto che, come riporta The Sun, ha sollevato le proteste degli animalisti. Elisa Allen, direttrice dell’ente benefico per i diritti degli animali Peta, ha detto al tabloid: «Non abbiamo alcun diritto di intrometterci nella vita di altri esseri viventi e sensibili, che non acconsentono alla manomissione dei loro genomi per esperimenti guidati dalla curiosità. Proprio come tutti gli altri animali, i ragni soffrono quando vengono avvelenati, schiacciati, intrappolati, lasciati morire o uccisi in esperimenti senza senso. Proprio come l’alterazione genetica degli esseri umani è inconcepibile, lo è anche per gli altri animali».