Corriere della Sera, 19 agosto 2021
Biografia di Andrea Bruno (Memento)
Per il suo nome d’arte, Memento, Andrea Bruno ha deciso di prendere spunto dall’omonimo film del 2000 diretto da Christopher Nolan. E come il protagonista della pellicola prende forsennatamente appunti per ricostruire il suo passato, e così la sua memoria, questo giovane cantautore classe 2002 scrive le sue canzoni per aprire spiragli di luce dentro di sé, soprattutto nei momenti difficili della sua vita: «Per me la musica è sempre stato uno strumento importante per conoscermi e cercare di stare bene», racconta.
Nato e cresciuto in un contesto di provincia che «non offre molti spazi per suonare» è comunque riuscito a incrociare la musica sulla sua strada. Grazie ai suoi genitori in primis, amanti delle leggende del rock anni Settanta, che gli hanno fatto conoscere fin dalla tenera età band seminali come Led Zeppelin e i Pink Floyd, ascolti decisamente poco comuni nella generazione Z: «Devo soltanto ringraziare i miei, ho rubato da loro queste sonorità quando ero piccolo, e quando sono cresciuto ho riascoltato questi dischi con più consapevolezza».
In seguito a soli 11 anni si è letteralmente innamorato della chitarra e proprio nella sua cameretta, per esorcizzare le sue paure, sono nate le prime canzoni. Come quelle raccolte nel suo ep uscito alla fine dello scorso anno, che si intitola Memento Non Ha Paura del Buio: «Io ho paura del buio – spiega —, ma la musica è ciò che mi aiuta a trovare la luce». Il tema della paura ritorna anche in due tracce pubblicate di recente: Oceano e Vipera. Sono due brani complementari, composti dopo una delusione d’amore e nati come due facce della stessa medaglia: il primo, prodotto da Mr. Monkey, si concentra sul tema della solitudine fotografata tramite immagini suggestive e malinconiche («è paura di stare da soli, di dormire in un letto vuoto») mentre Vipera racconta di un legame complesso e in trasformazione da cui è difficile allontanarsi («è un serpente che fa la muta, e io rimango attaccato alla sua pelle»).
Oltre a Non lo sai, in cui ha collaborato con il violinista degli Afterhours Rodrigo d’Erasmo, il cantautore è molto legato anche a Non ti conosco: «È stata una sorta di prima volta musicale, ed è anche una delle prime tracce che ho scritto. Quando la suono mi ridà qualcosa in più rispetto alle altre». Ma lo sguardo di Memento non resta fermo, e le idee per il futuro sono già chiare: «Spero semplicemente di fare musica, di vivere di musica e nella musica».