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 2021  agosto 19 Giovedì calendario

Periscopio

Dei conduttori di talk show chi preferisco? Seguo Lilli Gruber per incazzarmi. Con quel sorriso ipocrita sarebbe una Iena perfetta. Vittorio Giovanelli, ex braccio destro di Silvio Berlusconi per la tv. (Stefano Lorenzetto). l’Arena.

Non manca nulla all’Italia per diventare davvero grande. Ma servono progetti di lungo periodo per ricostruirlo ed esecutivi che durino. Angela Merkel è cancelliere da 15 anni, Helmut Kohl lo fu per 16, Konrad Adenauer per 14. Se penso che dal dopoguerra noi abbiamo avuto 66 governi e 29 presidenti del Consiglio.... Ricardo Franco Levi, presidente Aie. (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Non capisco l’allarme di Letta. Si vota tra sei mesi pe eleggere il nuovo presidente della Repubblica, ci sono tutti i tempi per fare un buon lavoro tutti insieme. I numeri per eleggere un presidente della Repubblica che sia filo europeo e filo atlantico ci sono. Non vedo perché mettere il carro davanti ai buoi. Ora occupiamoci di vaccini e di riaperture. Poi facciamo un grande G20 con Draghi alla guida del Paese. E poi, a febbraio, ci porremo il tema del successore di Mattarella. Capisco che per qualcuno del Pd io sia un ossessione, ma fossi in loro mi preoccuperei dei Cinque Stelle, non di Italia viva. Matteo Renzi (Laura Cesaretti), il Giornale.

Sono stato consigliere comunale nella giunta Rutelli, so per esperienza che è una città difficilissima da governare: solo il Tuscolano è grande come Firenze, cento comuni, una provincia sconfinata. Troppi meandri incancreniti. Vedere Roma ridotta così, oggi che vivo a Treviso, mi fa male ma non voglio giudicare la sindaca Raggi, che non conosco. Ci vorrebbe una svolta coraggiosa e non vedo nessuno con le caratteristiche adatte. I 5 Stelle non li capisco: il mestiere di politico non si improvvisa. Adriano Panatta, tennista. (Gaia Piccardi) Corsera.

Qualche mese fa con una sentenza storica, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione che (esaminato un caso risalente al 2009; il quotidiano l’Unione Sarda aveva rievocato a distanza di 27 anni una vicenda di omicidio familiare) hanno affermato che il diritto all’oblio è un diritto costituzionalmente garantito e in quanto tale merita adeguata tutela e che lo stesso, in mancanza dell’interesse pubblico attuale, deve prevalere sul diritto di cronaca. Mauro Masi. ItaliaOggi.

Il merito della rapidissima maturazione politica di Di Maio è sicuramente di Sequi, l’ex ambasciatore italiano in Cina, che ha sostituito, come segretario generale della Farnesina, la bravissima Elisabetta Belloni chiamata da Draghi a capo del Dis, l’apparato dei servizi segreti. Ma Di Maio trovandosi nell’università che di fatto è il ministero degli esteri, in pochi mesi si è laureato. Senza l’intelligenza e l’abilità di Di Maio, Conte non avrebbe risolto il conflitto con Grillo. Di Maio è il politico vero del Movimento. È questa un’opinione diffusa fra chi ha potuto seguire le ultime tappe del processo di normalizzazione, se così si può chiamare, del Movimento, ormai indirizzato a un ruolo non di rivolta ma istituzionale nel parlamento. Paolo Panerai. ItaliaOggi.

Chi predica che “l’uno vale uno” non può capire lo sport, dove uno vale più di tutti. E perché chi si trastulla con la presunzione di colpevolezza non può avere gli occhi puliti per pensare in grande. O per guardare lontano. Al 2050, come dite voi adesso? Ma fateci il piacere! Massimo Donelli. QN.

E’ evidente che il green pass è un pezzo di carta politico, giuridicamente molto debole, e il Premier lo sa benissimo (e ne sta alla larga) ma sa pure che psicologicamente è indispensabile, perché la vaccinazione a tappeto, con tutte le sue controindicazioni, sarà determinante per capire come mettere il Virus a cuccia. Dobbiamo imparare a ragionare, quando si parla di costui, in termini di “processo” e non come siamo abituati in termini di “prodotto”. E il green pass è un processo e pure pieno di fragilità e dalla pessima immagine, ma è l’unico strumento che abbiamo. Riccardo Ruggeri. ItaliaOggi.

Contro Renato Farina assistiamo a questo nuovo episodio di squadrismo giornalistico, guidato dal Fatto quotidiano con Repubblica alla scorta. Realizzato con inaudito disprezzo delle persone che lavorano e vivono del loro lavoro. Hanno invocato il licenziamento di Farina il quale peraltro percepiva un compenso di circa 750 euro al mese coi quai doveva pagarsi anche treni, aerei, vitto e alloggio a Roma (lui vive a Milano). Io lo confesso e poi lo sapete, sono un vecchio antifascista. Per storia, per tradizione, per convinzione. Oggi non mi fa paura Casapound: mi fanno paura questi. Questi che vanno a cercare nemici isolati e li bastonano ferocemente e poi se ne vanno soddisfatti e chiedono l’applauso. Piero Sansonetti. il Riformista.

Con il riformismo la prospettiva di un’economia pianificata e di una società senza classi cede quindi il passo a una concezione secondo cui il capitalismo non va abbattuto, ma “civilizzato” attraverso correzioni graduali delle sue storture e delle sue disuguaglianze. In questo senso, uno dei padri della socialdemocrazia tedesca, Eduard Bernstein, diceva che “il movimento è tutto e il fine è nulla”. E sarà proprio l’Spd a celebrare l’abiura definitiva del marxismo-leninismo nel celebre Congresso di Bad Godesberg (1959). Michele Magno. ItaliaOggi.

La chiesa cattolica e quella luterana condannarono negli anni Trenta l’ebreo tedesco Juius Fromm, i suoi preservativi che venivano considerati uno strumento di lussuria. Essi sono immorali anche per gli ebrei, ma Juius dà lavoro a centinaia di persone durante a crisi seguita alla prima guerra mondiale. Ed era anche uno psicologo: distribuiva gratuitamente migliaia di cartoncini su cui è scritto ?Vorrei una scatola di Fromm“, i timidi li possono così comprare senza parlare. Nel 1928, Julius mette sul mercato il primo distributore automatico di preservativi, e le vendite aumentano. Roberto Giardina. ItaliaOggi.

Tutti quelli venuti dopo Hammett, da Giorgio Scerbanenco a Manuel Vàzquez Montalban, da James Ellroy ad Andrea Camilleri, in qualche misura gli sono debitori. Ma al di là degli stereotipi, ormai un po’ datati, Hammett ha fatto molto di più. "Ha restituito il delitto alla gente che lo commette per un motivo (diceva di lui Raymond Chandler, apostolo del noir che col suo Marlowe camminò nelle orme del grande "Dash"), e non semplicemente per fornire un cadavere ai lettori; e con mezzi accessibili, non con pistole da duello intarsiate, curaro e pesci tropicali". Maurizio Pilotti, Libertà.

La donna è più furba dell’uomo perché la mela l’ha mangiata Adamo. Roberto Gervaso.