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 2021  agosto 18 Mercoledì calendario

Periscopio

In Italia il tasso di imprenditorialità, è calato molto: muoiono molte più imprese di quante ne nascano, e quando dico “muoiono” mi riferisco anche a quelle che passano di mano ad aziende francesi o tedesche pur mantenendo il marchio formalmente invariato. Stefano Zamagni, economista. (Carlo Valentini). ItaliaOggi.

E’ superata la frettolosa alleanza organica improvvisata su due piedi quando due anni fa il Pd subentrò d’un tratto nel letto dei 5 Stelle ancora caldo di Salvini, arrivando perfino ad alludere ad una formazione unitaria a tempo indeterminato. Arturo Parisi, ideologo dell’Ulivo e cofondatore del Pd. (Francesco Bechis). Formiche.

Il secondo governo Movimento-Lega offrì a Di Maio di fare un salto di qualità: ministro degli esteri pur sapendo poche parole di inglese. In tre mesi ha imparato un accettabile se non buono inglese, ma la sua vera fortuna è stata di andare in un ministero dove i dirigenti sono per forza di alto livello, dovendo anche sostenere l’esame più difficile dell’amministrazione dello stato. Come prima cosa, Di Maio ha chiamato a capo di gabinetto proprio Ettore Sequi, che doveva rientrare in Italia dalla Cina. E poi, con l’intelligenza vivissima che tutti gli riconoscono, ha fatto passi da gigante non solo per il suo inglese ma nella comprensione di come gira il mondo. Un grande imprenditore italiano con importanti rapporti con la Cina racconta che, rincontrandolo dopo tre mesi da ministro degli Esteri ha trovato, non solo per la lingua, un politico maturo e capace di analizzare con profondità la situazione internazionale e quella del paese. Paolo Panerai. ItaliaOggi.

Dalle conferenze di Conte al silenzio di Draghi. Cosa è successo? Conte veniva da un contesto in cui era completamente delegittimato, non godeva di nessun credito, Draghi invece ha la solidarietà e l’appoggio di tutte le forze politiche e delle istituzioni internazionali ed è in piena luna di miele con gli italiani. Si può anche permettere di non parlare in prima persona e delegare ai ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini il compito di illustrare il primo dpcm del suo mandato. Edoardo Novelli, sociologo. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

La condanna di Renato Farina più nota, perché più strombazzata dai suoi nemici politici, è a seimila e seicento euro di multa per aver favoreggiato due dirigenti dei servizi segreti. Precisamente Pollari e Mancini. Accusati per il sequestro di Abu Omar. Farina non è stato ovviamente condannato per aver partecipato al sequestro, ma per aver favoreggiato i due alti dirigenti dei servizi. I quali sono stati prosciolti da tutte le accuse. Quindi, se la logica funziona ancora, Farina è stato condannato per aver favoreggiato degli innocenti. Per questa ragione Farina è stato anche radiato dall’ordine dei giornalisti, e per diversi anni non ha potuto scrivere sui giornali, cioè non ha potuto svolgere il suo lavoro, né ricevere un regolare stipendio. Piero Sansonetti, il Riformista.

Le chiamate da parte dei comuni di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza per lavori di pubblica utilità sono rimaste senza risposta. Salvata la parte assistenziale, quella relativa al lavoro è stata un fallimento assoluto. Le imprese maggiori cercano invano lavoratori specializzati: e qui la colpa è anche della scuola e di chi per ragioni ideologiche ha di fatto ucciso l’avviamento professionale. Ma le imprese minori (da Nord a Sud ) in ginocchio perché non trovano personale facilmente specializzabile e perfettamente coerente con il basso titolo di studio de percettori di Rdc occupabili: il 72 % non è andato oltre la terza media. Bruno Vespa. QN.

Quando il tedesco Armin Hary abbassò il mondiale dei 100 a 10” netti, avevo 24 anni e già facevo il mestiere che faccio. La risposta italiana con i 200 d’oro di Livio Berruti mi lasciò pensare che con Roma 60 l’Europa fosse rinata anche nello sport, dopo la precarietà di Londra 48, la spartanità di Helsinki 52 e l’esotica lontananza di Melbourne 56. Come tutti, avevo voglia anch’io di liberarmi della suggestione della strapotenza americana. Gli Usa erano l’invidiato modello del mondo. Gianni de Felice. ItaliaOggi.

L’M5s disse no alle Olimpiadi a Roma poco tempo prima che Roberto Fico, neoeletto presidente della Camera, andasse el suo ufficio in autobus dalla Stazione Termini alla quale era arrivato da Roma e che Luigi Di Maio invocasse l’impeachment di Sergio Mattarella. Oggi che i descamisados del Vaffa Day sono tutti in auto blu, cravatta e pochette e dicono di guardare al 2050; oggi che il Parlamento non è più una scatoletta di tonno da aprire, ma un terzo mandato da acciuffare; oggi che il nuovo leader, quando videocomizia, si fa inquadrare con libreria berlusconiana bianca alle spalle; ebbene oggi verrebbe da chiedere a lorsignori: ma non provate imbarazzo a celebrare i successi degli azzurri a Tokyo 2021 dopo aver affossato Roma 2024? C’è qualcuno fra voi che abbia il fegato di dire: «Chiediamo scusa, abbiamo sbagliato»? Temo di no. Massimo Donelli. QN.

Mia mamma riposa dal 1967 a Oakland, in California. La mia unica sorella, Maria, ha sposato un italoamericano. Convinse mia madre a trasferirsi negli Stati Uniti nel primo dopoguerra. Là ho ancora una nipote, Sandy Cavallo, che vive in un balzano villaggio sulla strada per San Francisco. E’ balzano perché devi aver compiuto 50 anni per abitarci. Vietato l’ingresso ai bimbi. Sono andato a trovarla, quando con Enzo Biagi arrivavo da quelle parti. Scappavo via subito. Io non ho nipoti e se potessi ruberei quelli degli altri dai passeggini. Vittorio Giovanelli, ex braccio destro di Silvio Berlusconi per la tv. (Stefano Lorenzetto). l’Arena.

L’attentato da Sarajevo scatenò una guerra europea che provocò 17 milioni di morti tra soldati e civili. Nel 1914 l’estate balcanica cominciava ad arroventarsi. Ma non era solo una questione di clima. L’impero austro-ungarico era al tramonto, il Novecento era pronto a spazzare via quel piccolo mondo antico, che Napoleone sprezzante giudicava "toujours en retard d’une armée, d’une année et d’une idée", sempre in ritardo di un anno, di un esercito, di un’idea. Un po’ paese da operetta, un po’ ancien regime, a Vienna invece si definivano "Felix Austria"," convinti di saper unire e far convivere pacificamente sotto la buona amministrazione dell’aquila asburgica popoli così differenti come tedeschi, italiani, ungheresi, sloveni, croati, boemi, cechi, bosniaci. Maurizio Pilotti, Libertà.

Vittoria, con un’occhiata, capisce anche quello che non penso. Roberto Gervaso, scrittore.