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 2021  agosto 18 Mercoledì calendario

Gloria Guida ricorda

«L’estate indimenticabile? A Rimini, la prima esibizione come cantante nel locale che gestiva papà. Avevo dodici anni, cantai A chi ». Gloria Guida è rimasta una ragazza luminosa; autoironica con una vena di nostalgia «perché la vita è cambi ata, una volta era tutto più semplice, anche le vacanze». Sposata da trent’anni con Johnny Dorelli, dalle commedie in cui finiva sempre a farsi la doccia ai musical, al successo in tv, il suo è un “come eravamo” affettuoso. «Nessun rimpianto, solo quello per le vacanze in barca con Johnny, lontano dalla folla».
Per Gloria ragazzina invece che rappresentava l’estate?
«Il divertimento. Noi abbiamo sempre vissuto a Bologna. Papà, che era barman, d’estate si spostava a Rimini dove gestiva questo locale che si chiamava Mokambo, bellissimo. Avevo 12 anni e a Bologna avevo appena cominciato a frequentare la scuola di canto della famosa maestra Alda Scaglioni, l’insegnante di Gianni Morandi».
Quelle vacanze segnarono il suo debutto?
«Ero molto timida. Papà era esuberante e mi incoraggiava a buttarmi. Una sera si mise d’accordo con i maestri che iniziarono a suonare A chi mi spinse sul palco del Mokambo e mi ritrovai a cantare quel pezzo difficilissimo. Papà era pazzo di gioia, la gente applaudiva e mi festeggiava. Ho ancora i brividi».
Era nata una stella?
«Ma no, però quell’esibizione mi fece sentire più sicura. Il giorno dopo in spiaggia ero diventata una piccola celebrità. Si era sparsa la voce, avevo l’ombrellone pieno di ragazzini che mi facevano i complimenti».
Com’era Rimini in quegli anni?
«Bomboloni, venditori di cocco, la frutta candita coi bastoncini.
Quando arrivava il signore col banchetto coi dolci appeso al collo era una festa. La mia estate era fatta di riti semplici, ci si accontentava di poco, di quello che c’era. Vengo da una famiglia che si è sempre guadagnata il pane, so cos’è il sacrificio. Ti resta tant’è che anche ora sono una persona oculata. Il superfluo per me non esiste, esiste l’indispensabile».
Nella sua estate di adolescente c’era più libertà, più allegria?
«C’era meno ma ci si accontentava.
C’era grande serenità, non avevi paura. Passeggiavi senza girarti se sentivi qualcuno alle spalle, lasciavamo la porta aperta. Da ragazzina col mio fidanzato bolognese andavamo in discoteca, mi piaceva così tanto ballare».
Nel 1972, non ha ancora 17 anni e partecipa a “Un disco per l’estate” con “L’uomo alla donna non può dire no”, le vacanze diventano lavoro. Primi passi verso l’indipendenza?
«I miei erano abbastanza rigidi. Ero sempre accompagnata da mamma o da papà. Fu impegnativo perché ero sotto contratto con l’allora Cgd e facevo le serate per promuovere il pezzo che arrivò ultimo o penultimo».
Poi il debutto al cinema, i suoi film venivano proiettati nelle sale e nelle arene. Come fu l’impatto?
«Il mio primo film, La ragazzina, uscì a Ferrara. Non vedevo l’ora. Ma avevo paura che ci fossero commenti sgradevoli, così andai con mio fratello e mi misi una parrucca nera riccia. Ero camuffata ma nonostante i capelli e gli occhiali, qualcuno mi riconobbe: “Abbiamo la protagonista in sala”.
Non sapevo che fare… Mi tolsi la parrucca. Il film fu apprezzato, io non avevo mai fatto nulla. Recitavo con Paolo Carlini: veniva dal teatro, aveva fatto tante cose, con me è stato un bravo maestro».
L’estate più bella?
«Una ventina di anni fa, quando con Johnny abbiamo fatto il giro della Sardegna in barca.
Meraviglioso. Era un vero marinaio, bravissimo a fare gli ormeggi. Mi manca dormire cullata dalle onde, la spensieratezza, Johnny che mi tiene la mano e mi mette al timone. Una volta quando mia figlia Guendalina finiva la scuola si partiva. Adesso faccio una settimana di vacanza, Roma d’estate è così bella».
È ancora timida?
«Sì, è il mio carattere. Mai stata presuntuosa, non fa parte di me. Mi stupisco se qualcuno mi riconosce.
Gli apprezzamenti più belli e sinceri sono quelli delle donne.
Vado a fare la spesa al mercato, mi fermo a chiacchierare» .
Di lei dicono: è una bellezza senza tempo. Che effetto fa?
«Ho 65 anni. Mi guardo allo specchio e mi vedo normalissima.
Ma mi fa piacere quando mi dicono che emano luce, penso che sia la mia semplicità».
Va bene la semplicità, ma i suoi 65 anni sono da atleta.
«Cammino tanto, mi piace tenermi in forma».
Le manca la tv? Ha progetti?
«Ci sono due cose in ballo, vediamo come va a finire. Mi è dispiaciuto che Le ragazze sia stato bistrattato, era un gioiellino».
E la fiction?
«Sono stata messa da parte ma mi piacerebbe interpretare una serie. Forse bisognerebbe farsi avanti, non so, la mia riservatezza non ha aiutato».
La riservatezza di oggi e le docce di ieri pesano?
«Quante ne ho fatte… Non rinnego nulla, sono felice di aver girato quei film. Cambi canale e ogni sera ce n’è uno, non dico che sono un po’ come Totò, un genio. Ma anche io sono stata rivalutata dopo un bel po’ di tempo».