Il Sole 24 Ore, 14 agosto 2021
Blackstone, Rcs tiene il punto con la Consob
Contenzioso Blackstone-Rcs sul complesso immobiliare milanese di via Solferino-via San Marco: la Consob chiede a Rcs di integrare l’informativa contenuta nella semestrale e Rcs ribadisce di non aver ritenuto di dover provvedere ad accantonamenti a fronte dei danni reclamati dal fondo Usa. Il collegio sindacale, da parte sua, ha dichiarato di non aver avuto da obiettare a riguardo, mentre dalle risposte è emerso che la società si è cautelata, ma solo contro eventuali comportamenti illeciti degli amministratori, attivando una copertura assicurativa.
Riassumendo brevemente la vicenda: nel 2013 Rcs aveva ceduto gli immobili a Blackstone per 120 milioni. Successivamente, nel 2018, il fondo stava per rivenderli ad Allianz per 250 milioni, quando Cairo, che nel frattempo aveva preso le redini della casa editrice, ha messo in dubbio la validità della compravendita. Era stato quindi promosso un lodo arbitrale che poi, quest’anno, ha respinto l’accusa di usura avanzata da Rcs e dal suo editore-presidente, ma al contempo non ha giudicato temeraria l’iniziativa legale di questi ultimi. Nel frattempo Blackstone ha chiesto al Tribunale di New York di intervenire, reclamando danni per 300 milioni di dollari nei confronti di Rcs, e altrettanti nei confronti di Cairo, per la mancata vendita. La Corte deve ancora decidere se avviare l’iter, che era stato sospeso durante il lodo.
In questo contesto la Consob ha chiesto a Rcs di integrare l’informativa sollecitando: 1) un’analitica descrizione delle valutazioni operate dalla società in merito all’insussistenza dei presupposti richiesti dallo Ias 37 per rilevare un accantonamento; 2) l’indicazione degli effetti dell’eventuale riunificazione del procedimento promosso nei confronti del presidente di Rcs con quello promosso nei confronti della società davanti alla Corte di New York, tenuto conto anche della manleva concessa a Cairo e di eventuali polizze assicurative.
Le risposte sono state le seguenti. Quanto al primo punto: Rcs ha ritenuto che le domande avanzate da Blackstone a New York configurano, ai sensi dello Ias 37, «una mera passività possibile con probabilità di accadimento (e quindi di impiego di risorse) remota, per la quale non è richiesto lo stanziamento di alcun specifico fondo». Inoltre «la quantificazione della richiesta di danni appare generica e del tutto arbitraria», non rilevante perciò ai fini di un potenziale esborso. Quanto al secondo punto, Rcs ha risposto che l’eventuale riunificazione delle cause, contro Rcs e contro Cairo, non avrebbe effetti sulla «posizione sostanziale» di ciascuna parte. Sulla manleva a Cairo si ribadisce che il presidente è il legale rappresentante della società, che come tale agisce nell’interesse della stessa, nonché nel caso specifico ha agito «in esecuzione di una delibera del consiglio».
Infine, la polizza “directors & officers” – si legge ancora nella risposta – «non riguarda la responsabilità della società per gli atti compiuti dai suoi organi sociali per conto e nell’interesse della stessa, bensì la responsabilità degli amministratori per eventuali atti illeciti» da essi compiuti. «Pur ritenendo le domande contro il presidente del tutto inappropriate e infondate, per cautela e senza riconoscimento alcuno, è comunque stato notificato il sinistro alla compagnia di assicurazione».
Da parte sua, il collegio sindacale «ha preso atto di quanto evidenziato dalla società» e ha ritenuto «condivisibile» la rappresentazione data dalla stessa.
Ora le risposta sono all’esame degli uffici Consob per le valutazioni del caso. Se ci sarà un seguito, lo si vedrà a settembre.