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 2021  agosto 12 Giovedì calendario

A Floridia, il paese a 48,8 gradi

Valentina Acordon, la Repubblica
Dopo la musica e lo sport da ieri l’Italia primeggia in Europa anche nel caldo, ma questa volta non è una buona notizia. I 48,8° C misurati alle 13.14 di ieri a Floridia, vicino a Siracusa, dal Sias (Servizio informativo agrometeorologico siciliano) sono la temperatura più elevata mai registrata in tutta Europa da una rete di misura ufficiale. Retrocedono così nel libro dei primati i 48° di Atene nel 1977, i 47,4 di Amareleja in Portogallo nel 2003 e i 47,3 di Cordoba in Spagna nel 2017. In Italia il record precedente spettava a Foggia, con 47° nel 2007 (dato Aeronautica Militare), ma i 48,8° di ieri superano anche altre temperature mai del tutto omologate come i 48,5° di Catenanuova in provincia di Enna nel 1999.
Ieri tutta la Sicilia ha vissuto una giornata infuocata: la maggior parte delle 86 stazioni del Sias ha segnato una temperatura massima superiore ai 40 ° e il grande caldo si è fatto sentire anche sulle pendici dell’Etna con addirittura 31,9° a 1875 metri di quota. Il record di ieri di Siracusa avvicina i termometri italiani ed europei alla soglia dei 50°, già superata a luglio persino in Canada in una delle tante ondate di calore che hanno segnato le ultime estati un po’ in tutto il mondo, tanto che l’ultimo rapporto Ipcc pubblicato proprio in questi giorni ne definisce ormai virtualmente certo l’aumento di intensità e frequenza dagli anni Cinquanta. In futuro ogni mezzo grado di aumento di temperatura globale porterà con sé ondate di caldo sempre più estreme e frequenti e, nello scenario peggiore, a fine secolo con 4° in più le grandi ondate di calore che nel clima attuale hanno occorrenza decennale si potranno verificare ogni anno. Come dire che per i bambini di oggi, quando saranno anziani, la giornata record di ieri sarà diventata quasi normale.

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Riccardo Bruno, Corriere della Sera
FLORIDIA (Siracusa) Nino Gentile, 81 anni, aspetta le 5 per uscire di casa e raggiungere come tutti i giorni la panchina di piazza Umberto. Sentenzia: «Ca è cunca vascia, è una conca bassa. Caldo ce n’è sempre stato, ma 50 gradi mai». Per l’esattezza la colonnina si è fermata a 48,8, che è comunque un record, nazionale e perfino europeo, più dell’estate bollente del 1999 e prima ancora del 1977. La centralina della Regione, che ieri alle 13 ha fissato il primato, si trova a tre chilometri dal centro, in contrada Mortellito, lungo la strada che porta verso le spiagge di Fontane Bianche. Distesa di agrumeti, seconde case e un paio di uliveti anneriti dagli incendi.
All’ora di pranzo questa cittadina che supera i ventiduemila abitanti è spettrale. Tira un po’ di vento dal Sahara, l’immagine del forno è fin troppo abusata ma rende bene l’idea. Il giovane sindaco Marco Carianni, 24 anni, in carica da 10 mesi, risponde lui stesso al telefono in un Municipio praticamente deserto. «Per fortuna nessuna emergenza particolare – tranquillizza —. D’altra parte sono tutti a casa». Temeva soprattutto i roghi: «Da giugno le temperature sono elevatissime, il 29 luglio abbiamo avuto 44 gradi, il giorno dopo 47. Meno male che nei mesi scorsi abbiamo avviato la pulizia dei terreni, anche in centro dove ci sono zone non edificate. Qui al Sud però abbiamo anche il problema della micro discariche abusive che a volte diventano maxi. Gli danno fuoco, basta poco perché diventi incontrollabile».
Il farmacista vicino alla Chiesa Madre conferma che oggi si è vista poca gente. «Sicuramente meno anziani del solito». Ha lavorato di più Aurora, nel centralissimo bar Piperito: «Bevande fresche e tante granite al limone».
Questa è una terra generosa di agrumi. Mariano Gervasi, che ha un’azienda agricola, dice di essere fortunato: «Ho disponibilità di acqua, non dipendo dai consorzi». Ma anche lui fa i conti con i danni: «Alla fine credo che la produzione si ridurrà del 40 per cento. Con queste temperature le piante si difendono, chiudono le foglie e l’accrescimento rallenta. L’ultima volta qui ha piovuto a metà aprile».
Floridia è zona di arance, limoni ma anche lumache. Giusy Pappalardo porta avanti un allevamento che era del padre e che adesso gestisce con il figlio. «È stata una strage. Quelle che avevamo nei campi le abbiamo trovate tutte morte, praticamente cotte. La speranza è che qualcuna si sia riparata sotto terra. Per questo non innaffiamo, altrimenti con l’umido uscirebbero e sarebbero spacciate».
Anche Antonio Destro, che ha 200 bovini nel vicino Ragusano, è preoccupato: «Ogni animale beve 100 litri al giorno. Bisogna sfruttare tutti i pozzi disponibili». Enzo Cottone è un imprenditore agricolo di Lentini, che martedì era stata la più calda d’Italia con 47 gradi. «Io ho dovuto trivellare per trovare un po’ d’acqua, adesso sono più sereno. Ma attorno a me è tutto secco, i frutti sembrano carbonizzati. Chi dipende dai consorzi è disperato, dopo le alluvioni degli anni scorsi nessuno ha ancora sistemato le tubature».
Anche ieri a Lentini ci sono stati 46,9 gradi. Il sindaco Saverio Bosco, prevedendo il nuovo picco, ha emanato un’ordinanza per impedire di uscire nelle ore centrali con i cani. «E con la protezione civile teniamo sotto controllo circa 3.000 anziani. C’è stato qualche colpo di calore, ma niente di grave». A Siracusa invece il Comune ha approntato delle pattuglie che affiancano i Vigili del fuoco nella prevenzione degli incendi, «ma hanno anche il compito di distribuire acqua a chi ne ha bisogno» fa sapere l’assessore Sergio Imbrò.
Per tutto il Siracusano, avamposto italiano di fronte all’anticiclone africano, ieri è stata una giornata da ricordare. Anche per Antonino Maesano, 80 anni, che però non ha voluto rinunciare alle sue abitudini. Alle 4 del pomeriggio è andato al Circolo culturale Santuzzu, un’istituzione a Floridia: « Sono solo, a casa che facciu. Questo però non è il caldo di una volta, chiustu n’ammazza a tutti».