Corriere della Sera, 11 agosto 2021
Bruno Rosetti, unico italiano positivo a Tokyo
«La medaglia d’oro della sfiga mi spetta di diritto». L’autoironia non manca a questo marcantonio di 196 centimetri in coda al check-in per l’Italia all’aeroporto di Honada. Bruno Rosetti, 33 anni, di Ravenna, studi da geometra, è «libero» da qualche ora. Positivo al Covid, ha trascorso gli ultimi 13 giorni in una minuscola stanza d’hotel, senza contatto alcuno eccetto gli altri positivi. «Ci parlavo quando prendevamo la ciotola di riso. Riso a colazione, riso a pranzo e riso a cena. Sempre la stessa roba. In alternativa, un’altra ciotolina in plastica con la carbonara souce, ma non ho mai avuto il coraggio di provarla».
Unico atleta italiano positivo al Covid. Com’è successo?
«Ho sempre tenuto la mascherina. Qualcuno ha detto che non ho prestato abbastanza attenzione. Altroché, attenzionissima. Usavo sempre i guanti. Credo che non scopriremo mai come ho contratto il virus. Eppure da un giorno all’altro sono passato da negativo a superpositivo».
Nonostante lei sia vaccinato.
«Doppia dose di Moderna. Dopodiché non ho mai manifestato un solo sintomo».
Cosa ha pensato in quel momento?
«Cinque anni buttati. Ho buttato cinque anni».
Ma un’idea di come si è contagiato?
«Forse sul bus in uno dei trasferimenti dal villaggio agli allenamenti. Solo in quel caso viaggiavo con gli stranieri».
Altra anomalia, nessuno dei suoi compagni contagiato.
«Stavo solo con loro. Eppure nessuno se lo è preso. Anche dopo il rientro in Italia hanno fatto il tampone: negativo. Sono contento per loro».
Senza togliere nulla al suo sostituto, con lei in squadra si poteva puntare all’oro?
«Non lo sapremo mai. Ma dalle selezioni ricordo che noi eravamo la barca più veloce. Comunque i miei compagni sono stati bravissimi e il ragazzo che mi ha sostituito (Marco Di Costanzo, ndr) è stato super. Gli ho fatto i complimenti dopo la gara e lui mi ha detto che era anche mia la medaglia, ma cosa doveva dire?».
Cosa ha fatto dal 28 luglio?
«Mi sono messo il cuore in pace e ho aspettato. L’alternativa era sbattere la testa contro il muro. Seguivo gli azzurri in tv, gioivo con loro dalla mia camera».
La medaglia di bronzo, conquistata dai suoi compagni nel quattro senza del canottaggio, arriverà anche a lei. Il presidente del Coni Malagò ha convinto il Cio.
«Ammetto, inizialmente mi era indifferente e ancora adesso questa medaglia di bronzo non la sento mia. Mi sono mancate tre ore, quelle della gara, e per questo non la sento mia. Ma ringrazio Malagò. Ha fatto un gesto fantastico».
Cosa le resta di questa Olimpiade?
«Vorrei dire solo un bruttissimo ricordo. Ma mi resta anche la cordialità dei giapponesi, anche troppa».
Ora aspetterà ansiosamente Parigi?
«Ora andrò un po’ in vacanza, ho solo voglia di un bagno al mare e poi ci penserò».
L’aspetta comunque il bronzo. Magari il 23 settembre al Quirinale.
«Vedremo, si spera. Adesso non riesco neanche a spedire il mio bagaglio. Ho dovuto accollarlo a una tua collega. La sfortuna mi perseguita… Ora spero solo di arrivare in Italia». Si allontana ridendo. Rosetti, dopo questa esperienza, non dà più appuntamenti.