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 2021  agosto 10 Martedì calendario

Periscopio

Spero che di là ci sia tanta luce; mi basta che non ci sia la metempsicosi. Non ho voglia di rinascere, tanto meno ragno o topo, ma neanche leone. Una vita è più che sufficiente. Riccardo Muti, direttore d’orchestra. (Aldo Cazzullo). Corriere della Sera.

Il Pd torna in campo, ma perde la faccia andando al governo ancora senza passare dalle elezioni. E chissà quando ci si ripasserà. Adesso devono tagliare 345 parlamentari, poi fare il referendum e la nuova legge elettorale. Si voterà nel 2022, con un nuovo Capo dello Stato. Roberto D’agostino. Dagospia.

La sola volta in cui Pertini elogiò un giornalista fu durante una conferenza stampa. Indicò il pupillo e disse: «E’ un ottimo giornalista e poi non ha mai detto nulla contro di me». Questo era il suo criterio di giudizio. Tutti sapevano che un paio di volte, chiamando l’editore, aveva fatto saltare una direzione o licenziare l’autore di un articolo sgradito. Per non correre il rischio di creare ruggini col presidente, molti colleghi lo lubrificavano con olii profumati. Il più untuoso, facendo la cronaca tv del suo rientro da una missione all’estero, disse: «Ecco l’aereo di Pertini che democraticamente atterra come tutti gli altri». Giancarlo Perna: “Il Ring - Cinquant’anni di risse tra i Poteri”. Guerini e Associati.

Le due minoranze che oggi dettano legge sul palcoscenico della politica italiana, sono i veri padroni di social, piazze, talk, giornali, una costituita da pezzi del centrosinistra, i 5S, l’intera Sinistra-Sinistra, i radical chic nostrani della Cancel Culture, i soliti intellò, l’altra da pezzi del centrodestra, della Destra-Destra, e dei suoi intellò di complemento, si scambiano cazzotti sul green pass. Confesso che non li capisco. Riccardo Ruggeri. ItaliaOggi.

Mattarella si è trovato a fare i conti con una situazione ereditata dal predecessore e ha compiuto scelte forse inevitabilmente in linea con il recente passato: non ha dato un incarico al rappresentante dello schieramento che aveva la maggioranza relativa in Parlamento (Matteo Salvini), ha contrastato una nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia che avrebbe dato una qualche linea alla maggioranza leghista-grillina, ha manovrato nell’autunno del 2019 per evitare uno scioglimento delle Camere con una legislatura ormai arrivata al suo esaurimento logico, consentendo così un governo Conte 2 penosamente sopravvissuto poco più di un anno solo grazie all’emergenza da Coronavirus. Lodovico Festa. (Studi Cattolici).


Dal 1999, per ben 89 trimestri consecutivi, l’Italia ha sempre registrato risultati inferiori a quelli dell’area euro. E questo sia nelle fasi di recessione, sia in quelle di espansione. In pratica l’economia italiana ha sempre replicato in peggio l’andamento della Ue: quando l’economia Ue cresceva, l’Italia cresceva di meno; quando l’economia Ue andava male, l’Italia andava peggio. Per misurare la profondità del solco che si è formato tra l’Italia e la Ue in questi 89 trimestri consecutivi, basta ricordare che il Pil pro capite italiano nel 2000 era superiore a quello della Ue del 19% e nel 2019 era diventato inferiore del 6%. Marcello Gualtieri. ItaliaOggi.

Il feeling fra Giuseppe Sala e la Milano che conta si era da tempo esaurito. La gestione con molte ombre della pandemia è solo uno dei tanti nei di una amministrazione senza visione, molto ordinaria, persa fra improbabili piste ciclabili, che rallentano il traffico e creano più smog, e una linea 4 della metropolitana i cui ritardi sono stati bocciati persino dal Comitato per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa presieduto dall’ex pm di Mani Pulite, Gherardo Colombo...Eppure a fronte di un sindaco al tramonto, che aveva irritato e deluso una parte importante del suo elettorato, il centrodestra, al termine di trattative estenuanti e dopo aver bruciato almeno tre potenziali nomi, non ha saputo esprimere un candidato capace di conquistare quella borghesia che conta, decisiva negli equilibri cittadini. Alessandra Ricciardi. ItaliaOggi.


Chi oggi ha meno di 38 anni non sa nulla della Forza Italia dei suoi esordi che fu davvero una cosa prodigiosa. Pensi che una volta, a Milano, in campagna elettorale, mentre camminavo per tornare in albergo, un tram si fermò, i passeggeri applaudirono e il conducente scese per stringermi la mano. Sono cose che mi sembrano irreali a raccontarle oggi. Antonio Martino, ex ministro della difesa, ex FI (Fausto Carioti), Libero.

E’ facile leggere soltanto buoni libri. Di questo sono capaci tutti. Un lettore coraggioso rischia la sorte anche con i libri brutti; non teme la noia, le sciocchezze e le banalità, le metafore imbarazzanti, la punteggiatura manicomiale, la lingua povera e sciapa. Personalmente ho letto pessimi libri grazie ai quali mi sono avventurato, una nota bibliografica dopo l’altra, in territori letterari che mi erano completamente ignoti, e che non ho più smesso d’esplorare. Diego Gabutti. ItaliaOggi.


Giusto per capire quale rovello sia la cucina nella testa di Giancarlo Perbellini, 56 anni. Nell’aprile 2018 gli dicono che a Shanghai c’è un ristorante, l’Ultraviolet, tre stelle Michelin, dove lo chef Paul Pairet fa sedere gli ospiti (10 in tutto) allo stesso tavolo e alla stessa ora. E lui che fa? Prenota due posti e sale su un aereo diretto in Cina. Porta con sé Barbara Manoni, maître (la migliore d’Italia, secondo La Guida Michelin 2018) della sua Casa Perbellini di piazza San Zeno a Verona. Cena con 12 portate e 12 vini, menu fisso. Paga il conto: 1.200 euro. Pernotta. Rientra a Verona. In tre giorni, 22 ore di volo, 18.000 chilometri fra andata e ritorno, 1.200 euro di biglietti aerei, più il soggiorno in hotel. Giancarlo Perbellini, chef. (Stefano Lorenzetto). L’Arena.

Apple sente la concorrenza di altri produttori di cellphone che utilizzano il sistema operativo Android (in primis, Samsung ma anche i cinesi di Huawei, Oppo e Oneplus) anche se mantiene una netta superiorità sul mercato degli “smartphone premium” (inteso come quelli con il prezzo di listino superiore a 400 dollari) dove quota oltre il 52% dell’ intero mercato. Mauro Masi. ItaliaOggi.

La chiesa di San Pietro a Zurigo sembra essere un monumento al tempo più che a Dio, tanto grande è il suo orologio. Fortuna che i giardini circostanti offrono l’imperfezione di panchine spartane e un po’ consunte: anche se poi, a dire il vero, un severo cartello vieta ai fedeli ritardatari di entrare in chiesa a funzione già iniziata. Guai! Sarebbe insopportabile! Nicola Lecca (Studi Cattolici).

Conta solo il bilancio che facciamo quando non abbiamo più bisogno di nulla. Roberto Gervaso, scrittore.