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 2021  agosto 10 Martedì calendario

L’Italia in cerca di 17mila autisti


L’Italia in cerca di 17mila autisti: «Serve il decreto flussi ad hoc»Lavoratori cercansi/1. Allarme dell’autotrasporto merci (Anita): a rischio l’approvvigionamento dei beni, ricollocare nella logistica i dipendenti coinvolti nelle crisi aziendali. Urgenza per 5mila posizioni mancantiMarco MorinoSenza autisti.  Il settore dell’autotrasporto è alle prese con l’urgenza di trovare 5mila camionisti quest’anno e 17mila entro due anni Sempre meno giovani italiani vogliono mettersi al volante di un Tir. E allora perché non provarci con chi arriva dall’estero e cerca un lavoro nel nostro Paese. A pensarla così è Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica. Anita propone anche lo strumento: una quota dedicata agli autisti nel decreto flussi. Ma andiamo con ordine. La carenza di autisti nel trasporto delle merci è un’emergenza nazionale. Anita lo sostiene da tempo. Ora però il problema si sta aggravando. 
La ripresa economica, che ha seguito la grave crisi pandemica, rischia di incepparsi perché le imprese del settore non riescono a trovare autisti per le proprie flotte. Nell’immediato ne servirebbero almeno 5mila, una cifra che sale a quota 17mila se proiettata nel prossimo biennio (si veda Il Sole 24 Ore del 7 agosto). Molti analisti stimano che questo numero crescerà ancora negli anni a venire. Il problema ha radici lontane e sconta anche lo scarso fascino che il mestiere di camionista esercita sulle nuove generazioni.
In primo luogo, bisogna fare i conti con l’invecchiamento di coloro che questo mestiere lo esercitano da molto tempo. Il progressivo pensionamento degli esponenti della generazione dei baby boomer ha esacerbato la criticità. Secondo un rapporto del sindacato tedesco Dslv, 30mila autisti lasciano la professione ogni anno, mentre solo 2mila operatori ottengono ogni anno una qualifica professionale da conducenti di veicoli pesanti. Lo studio stima che in Germania, due terzi degli autisti andranno in pensione nei prossimi 15 anni. In Italia il settore sta attraversando una dinamica simile. In queste settimane di ripresa dell’economia, l’emergenza autisti, spiega il presidente di Anita Thomas Baumgartner, amplifica altri problemi dell’autotrasporto, come l’aumento dei tempi di attesa al carico e scarico, gli incolonnamenti lungo le autostrade, causati dai cantieri, e i tempi di consegna sempre più stretti. Dice Baumgartner: «Le imprese rischiano di non riuscire a garantire l’approvvigionamento dei beni, compresi quelli di prima necessità».
Per affrontare questo nodo, l’associazione propone alcuni provvedimenti a breve e medio termine. Tra i primi spicca la richiesta d’inserire una quota dedicata agli autisti nel decreto flussi, per favorire il reclutamento di immigrati tra le imprese dell’autotrasporto. Anita precisa che questa non è “la” soluzione al problema, ma fornirebbe un contributo positivo. Spiega Baumgartner: «Inizialmente, il trasporto merci è stato escluso dal decreto flussi. Poi è stato ammesso, ma assieme ad altri settori, tipo edilizia e alberghiero. Tuttavia, il contingente per la logistica è stato subito esaurito dagli altri settori. Noi chiediamo una quota riservata esclusivamente per i conducenti di mezzi pesanti». Su questo punto Anita attende risposte positive da parte del governo. 
Poi si guarda con attenzione alle crisi aziendali in atto nel Paese. In questo caso, l’associazione propone «il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e l’avvio di un’azione per qualificare lavoratori, anche disoccupati o coinvolti in situazioni di crisi aziendali, che potrebbero essere collocati nel settore del trasporto merci». Un capitolo è dedicato alla scuola, con particolare attenzione agli Its (Istituti tecnici superiori), per «allargare il bacino di potenziali interessati a intraprendere l’attività di conducente professionale, che non è più quella di venti anni fa». I veicoli di ultima generazione richiedono la conoscenza di tecnologie più alla portata delle nuove generazioni e garantiscono maggiore sicurezza e sostenibilità ambientale. Interventi nella formazione scolastica affronterebbero anche il problema dei costi elevati per conseguire le patenti superiori e la Cqc (carta di qualificazione del conducente), «che sono oggi certamente un ulteriore elemento deterrente per i giovani». Il costo per conseguire la patente E oscilla tra i 6 e i 7mila euro, con tempi che vanno tra i 10 mesi e un anno.
Abbiamo visto che anche all’estero ci sono problemi analoghi. Prendiamo il caso della Gran Bretagna, che già sta subendo le conseguenze di una carenza di autisti aggravata dalla Brexit. Nell’isola le catene della grande distribuzione, che stanno subendo gravi problemi di approvvigionamento dei supermercati, hanno scatenato una vera “caccia all’autista”, a colpi d’incentivi per i nuovi assunti e aumenti salariali. Si è giunti alle 5mila sterline di aumento annuo offerte dalle catene John Lewis e Waitrose. Anche negli Stati Uniti trovare un autista di veicoli industriali è diventato difficile. L’American Trucking Association (Ata) stimava nel 2019 una mancanza di 60mila camionisti, che diventeranno 100mila entro il 2023. E le imprese stanno chiedendo provvedimenti al governo federale. Il primo è agevolare l’immigrazione e non solo dagli altri Stati americani. 
Tornando all’Italia, un modello da imitare è certamente quello di Regione Lombardia, promosso dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore Melania Rizzoli. Ottomila euro alle imprese di autotrasporto che assumeranno nuovi conducenti e tremila euro per ogni lavoratore che vorrà acquisire la patente Cqc. Sono queste le misure del piano “Formare per assumere” varato a fine luglio dalla Regione con l’obiettivo di incentivare le assunzioni nell’autotrasporto e per contribuire concretamente alle spese che gli aspiranti autisti devono sostenere per il conseguimento dei titoli necessari all’esercizio della professione. Soddisfatto il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè: «Ora chiederemo a tutte le Regioni di assicurare le medesime condizioni introdotte per l’autotrasporto dalla Lombardia».