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 2021  agosto 08 Domenica calendario

Il sorpasso dei gatti sui cani

Francesco Petrarca, secondo la tradizione, non si separava mai dalla sua micina. Leonardo da Vinci apprezzava il gatto come «capolavoro». Per Florence Nightingale, «i gatti possiedono più simpatia e sentimento rispetto agli esseri umani». Mark Twain sosteneva che «se l’uomo potesse essere incrociato con il gatto migliorerebbe l’uomo, ma peggiorerebbe il gatto». Gattari e gattofili, ovviamente, lo hanno sempre sostenuto: il gatto è il migliore amico dell’uomo. A confermarlo, ora, con buona pace di Fido, sono i numeri. 
I DATI
Sono oltre 600 milioni i mici nel mondo, secondo le stime di Ecology Global Network, solo 530 milioni i cani. E sono 7,3 i milioni di gatti in Italia, stando alle cifre del rapporto Assalco-Zoomark 2020, mentre sono sette i milioni di cani. Insomma, il gatto piace. Sempre di più. E oggi si festeggia: è l’International Cat Day, giornata internazionale del micio, appunto, che riunisce gattofili di tutto il mondo, al di là delle feste nazionali. Obiettivo, celebrare un legame di secoli – i gatti erano addomesticati già nell’antico Egitto – e, forse ancora di più, viziare il proprio micio di casa. Il mercato del pet food, come si legge nel Rapporto Assalco-Zoomark, vale in Italia 2078 milioni di euro. E, per le sole lettiere per felini, le cifre si attestano sui 73,7 milioni di euro. La pandemia ha fatto – e, stando alle stime, farà ancora – salire i numeri. Le adozioni di animali da compagnia, lo scorso anno, sono sensibilmente aumentate. L’Ente nazionale protezione animali ha registrato una crescita del 15%, pari a 17600 adottati. Più precisamente, 9500 mici e 8100 cani. Le ragioni della preferenza sono anche pratiche. «I gatti non abbaiano, quindi non creano problemi con i vicini. Sono presenti ma non invadenti. Non devono essere portati a fare passeggiate. Se sono uno, due o tre nella stessa casa, a cambiare è il numero delle ciotole, non altro, e tra loro si fanno compagnia – dice Carla Rocchi, presidente Enpa, che di mici ne ha sei – ma queste sono motivazioni razionali, per il gatto vale l’attrazione, l’innamoramento. Il cane è contento quando è utile al proprietario, il gatto quando vibra con lui». Una micina polidattile stregò Ernest Hemingway. Vivien Leigh e Laurence Olivier portavano il loro micio sui set. Anna Magnani, la sera, faceva il giro dei sette gatti, come chiamava la passeggiata per dare da mangiare ai randagi. Tra i gattofili, anche Liz Taylor e Richard Burton, James Stewart, Salvador Dalì, Marlon Brando – era un randagio trovato sulla via per il set, il micio che l’attore, nei panni di Vito Corleone, tiene tra le braccia ne Il padrino – James Dean e molti altri, fino ad arrivare a Nicole Kidman ed Emma Watson. Vivere con un gatto migliora l’umore. E fa bene alla salute. 

LA RICERCA
Secondo una ricerca dell’università del Minnesota, le fusa di un micio aiutano chi le ascolta a rilassarsi. E farebbero bene anche alle ossa. Da uno studio della Washington State University, accarezzare il pelo di un pet ridurrebbe lo stress. L’American Stroke Association ha sottolineato che chi vive con i gatti ha il 30 per cento di possibilità in meno di subire un arresto cardiaco. E stando all’Università di Buffalo, ha migliori valori della pressione sanguigna. I gatti sono pure psicologi: una ricerca di Moriah Galvan e Jennifer Vonk, pubblicata su Animal Cognition, ha dimostrato che i mici domestici sono in grado di interpretare correttamente le espressioni facciali degli esseri umani. 
Perfino, a distanza i felini fanno bene: secondo uno studio condotto dalla ricercatrice Jessica Gall Myrick dell’Indiana University, guardare online video di micini aiuterebbe ad affrontare con maggiore serenità gli impegni della giornata. Ottime ragioni per festeggiare il piccolo amico con la coda. E soprattutto, più semplicemente, come dice la scrittrice Pamela Brown, «un piccolo gatto trasforma il ritorno in una casa vuota nel ritorno a casa».