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 2021  agosto 08 Domenica calendario

Porti italiani in recupero

Nonostante gli alti e bassi determinati dalla pandemia di Covid, i porti italiani restano sostanzialmente stabili, per quel che riguarda il traffico merci, in particolare quanto a movimentazione di container. Secondo i dati di Assoporti, elaborati anche nello studio annuale di Srm (centro di ricerche di Intesa Sanpaolo), gli scali italiani nel 2020 hanno movimentato 441,8 milioni di tonnellate di merci, con un calo del 10% rispetto ai 490 milioni del 2019. Tuttavia, per quanto riguarda il traffico contenitori, sono stati spostati 10,7 milioni di teu (unità di misura pari a un container da 20 piedi) un numero inferiore soltanto dello 0,9% rispetto al 2019.
All’interno di questo dato complessivo, va distinta la performance del transhipment (i porti di trasbordo dei contenitori su navi più piccole) che addirittura ha fatto rilevare un +14%, con oltre 4 milioni di teu. Un risultato da ricondurre, in particolare, alla movimentazione di Gioia Tauro che, sotto il controllo della Msc, non solo non ha risentito della crisi generata dal Covid, ma ha migliorato la propria performance del 27% rispetto al 2019, con 3,2 milioni di container gestiti. Alla fine, insomma, le merci in container, nel 2020 hanno totalizzato un +3% rispetto all’anno precedente. E nel primo trimestre 2021 l’import export via mare ha registrato un incremento del 3% sul 2019. Secondo stime di Assoporti, poi, il primo semestre di quest’anno dovrebbe aver totalizzato una crescita complessiva dei porti, in termini di tonnellate di merci movimentate, compresa tra il 3 e il 4%, rispetto al medesimo periodo del 2020.
Anno di assestamento
Il 2021 comunque, avvisano i tecnici di Assoporti, si prospetta come un anno di assestamento rispetto al periodo precovid. Se si confronta, infatti, l’andamento del primo trimestre 2021 con lo stesso periodo del 2019, appare chiaro che non si è ancora ritornati a un flusso di traffico analogo a quello precedente alla pandemia. Tra gennaio e marzo 2019, infatti, i porti italiani hanno movimentato 131,7 milioni di tonnellate di merci. Mentre, nello stesso arco di tempo del 2021, la merce spostata ha raggiunto i 110 milioni di tonnellate; mancano insomma all’appello 21,7 milioni di tonnellate.
Nella prima parte del 2021, comunque, i porti italiani, in linea generale, stanno andando bene. E l’attesa è di un flusso di traffici, entro fine 2021 o inizio 2022, che possa riavvicinare la movimentazione di merci ai livelli del 2019. Fermo restando, come si è visto, che il traffico container in Italia resta ancorato, anche nel periodo Covid, intorno ai 10 milioni di euro, un dato costante ormai da anni, che sottende alla difficoltà, pandemia o non pandemia, del sistema portuale italiano di fare un serio scatto in avanti, quanto a volumi di merci.
Porti in crescita
All’interno di questo scenario, alcuni porti segnano performance da mettere in risalto. È il caso dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona che, a dispetto dei danni subiti, oltre che dalla pandemia, dal caos delle autostrade liguri, nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un volume di movimentazione pari a 1,43 milioni di teu, in crescita del 18,2% rispetto al 2020 e del 5,8% se confrontato col 2019. Inoltre il traffico merci in generale ha segnato una crescita complessiva del 10,4% nel semestre rispetto al 2020, chiudendo a 31,89 milioni di tonnellate.
Il trimestre aprile-giugno 2021, poi, per il traffico containerizzato dell’Adsp ligure si è chiuso con una crescita del 37,9% rispetto al 2020. In confronto, inoltre, allo stesso periodo del 2019, il secondo trimestre ha segnato una crescita del 6,3%, chiudendo a 757.972 teu, che è la migliore performance nella serie storica del sistema portuale. Nel corso del periodo si sono inoltre registrati il primo, il terzo e il quarto miglior risultato mensile di sempre, rispettivamente nei mesi di maggio, giugno e aprile. E se «ad inizio della pandemia – commentano all’Adsp – le previsioni fissavano un ritorno dei traffici ai livelli precovid nel 2024, i porti di Genova e Savona mostrano con i dati di essere già in fase di pieno recupero». Nel secondo trimestre dell’anno, poi, un elemento positivo per l’Adsp è rappresentato dalla movimentazione di container via treno: i volumi trasportati su ferrovia hanno fatto un balzo in avanti: tra aprile e giugno sono stati movimentati via treno 105.648 teu, pari a +58% rispetto al 2020 e al +23,3% sul 2019.
Passando dal Tirreno all’Adriatico, a Trieste la crescita del traffico ferroviario nel porto è tornata ai livelli precovid: nei primi sei mesi del 2021, fa sapere l’Adsp, i treni movimentati sono stati 4.657, pari ad un incremento del +19,47% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tra le singole categorie merceologiche, sempre in testa il comparto ro-ro (rotabili), con 147.760 unità transitate (+38,87%). Dati positivi anche per il settore merci varie (+11,23%) e 8,57 milioni di tonnellate movimentate. Segnano qui un decremento, invece, i container (-2,29%) con 367.634 teu; calo imputabile, secondo l’Adsp, al numero di teu vuoti (-22,56%) a fronte dell’incremento dei teu pieni (+3,67%). Si rileva, inoltre, un aumento del traffico gateway diretto (+13,10%), mentre quello trasbordato flette (-26,27%).