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 2021  agosto 08 Domenica calendario

I confini tra Russia e America e il nuovo «Grande gioco»

Nel Corsivo del giorno , pubblicato dal Corriere della Sera del 3 agosto, Franco Venturini ci ha ricordato che i rapporti fra russi e americani nella crisi afghana ricordano sempre più frequentemente il «Grande gioco», come furono definite le relazioni russo-britanniche durante una buona parte del XIX° secolo, quando le due ambiziose potenze aspiravano entrambe, per ragioni economiche e strategiche, al dominio dell’Asia Meridionale. La partita sembrò concludersi alla fine della Grande guerra con la vittoria del’Impero britannico contro il Reich tedesco e con la Rivoluzione anti-zarista dell’ottobre in Russia nel 1917. Londra aveva ormai, in Asia, l’India, il Pakistan, Ceylon, Hong Kong e Singapore, mentre la Russia bolscevica era occupata a consolidare il suo dominio ideologico su partiti e movimenti comunisti nel mondo.
Dopo il Secondo conflitto mondiale la situazione era alquanto diversa.
Washington aveva sostituito Londra nella gerarchia delle grandi potenze, mentre la Russia rivoluzionaria aveva ormai creato un temibile blocco comunista. 
Vi fu una guerra che venne definita «fredda» perché la grande distanza fra Mosca e Washington (7.816 km) rendeva un vero conflitto improbabile e indesiderabile. Ma Linkiesta, il quotidiano online diretto da Christian Rocca, ci ricorda in questi giorni che America e Russia sono molto meno distanti di quanto credessimo. Fra i possibili avversari della scena mondiale (Federazione Russa e Stati Uniti) esiste una frontiera comune soprattutto in Europa. E poi, dall’altra parte del mondo, il confine attraversa lo Stretto di Bering e separa le Isole Diomede, due isolotti rocciosi di cui il più grande è russo e il più piccolo è americano. 
Ma il primo è quasi deserto mentre il secondo ospita 75.000 inuit, una popolazione composta da persone originarie delle regioni costiere artiche e subartiche dell’America settentrionale e della punta nordorientale della Siberia. Vi sono alcuni distaccamenti militari di una parte e dell’altra, ma non vi sono edifici per accogliere i visitatori e controllare i loro documenti. È probabilmente uno dei più inospitali luoghi del mondo.
Non basta. Fra le frontiere c’è il mare, e la linea di cambiamento di data istituita nel 1885 per fissare il punto da cui calcolare i fusi orari verso est e verso ovest. Per questo motivo, le due coste hanno fusi orari diversi, e anche se d’inverno, uno strato di ghiaccio renderebbe possibile spostarsi a piedi da un’isola all’altra (ma è severamente proibito), le due coste sono dal punto di vista orario distantissime. L’isola russa, cioè la Grande Diomede, è 21 ore avanti rispetto a quella americana. Una è definita l’isola di «domani», l’altra è quella di «ieri». Forse è una ulteriore garanzia pace. Come potrebbero farsi la guerra due Paesi che non hanno mai la stessa ora?