Anteprima, 5 luglio 2021
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Biografia di Paolo Beldì
Paolo Beldì (1954-2021). Regista tv. Esordì scrivendo jingle per caroselli e sigle, fu aiuto regista di Beppe Recchia ad Antenna 3 Lombardia per Non lo sapessi ma lo so con Massimo Boldi e Teo Teocoli (1982), su Italiauno ha firmato Lupo solitario (1987), Matrjoska (1988), Mai dire Banzai (dall’89). In Rai Mi manda Lubrano (1990), Diritto di replica (dal 1991), Su la testa (1992) con Paolo Rossi (1953), Svalutation (1992) con Adriano Celentano, Porca miseria (1993) con Bruno Gambarotta, Fabio Fazio e Patrizio Roversi, Quelli che il calcio (dal 1993, prima con Fazio, poi con Simona Ventura). Improvvisa attenzione della stampa ai tempi di Diritto di replica per l’ostinazione con cui inquadrava i piedi degli ospiti • «Mio padre era un noto pubblicitario di Novara, suoi gli spot di Pavesini e Bialetti, ma da giovane identificavo la pubblicità come simbolo della massificazione; così dopo gli esordi a Radio Azzurra e a Onda Novara, dove quasi per caso scoprii che facevo ridere, entrai ad Antenna 3 grazie a Beppe Recchia. Mi misero a fare fotocopie e fu la mia fortuna. Potevo girare per gli studi e quando incrociavo un tecnico, un operatore o un montatore mi facevo spiegare trucchi che mi sarebbero serviti per il futuro. In quegli anni conobbi Walter Chiari, Teo Teocoli, Enzo Tortora» • «Quindi Beldì approda all’allora Fininvest (oggi Mediaset) in programmi come Mai dire Banzai e Mai dire mundial, mentre deve il suo esordio nel varietà ad Antonio Ricci che lo chiama a dirigere Lupo solitario prima e Matrjoska poi. Dagli anni Novanta la sua vita professionale è targata Rai. Mi manda Lubrano è il programma della svolta: “È il mio primo giorno da regista Rai. Un operatore m’inquadra un ospite con pantalone alzato e calzino a mezz’asta, non resisto e lo lancio in diretta. Fu scandalo”. Osa quello che nessuno aveva mai osato prima: l’indugio sui dettagli, l’attenzione alla minuzia, la ricerca di qualcosa di apparentemente insignificante che però è rivelatore dell’intimo dei personaggi intervistati» (Renato Franco) • «Trasformato in divo proprio dai suoi conduttori. La Ventura che nel bel mezzo di Quelli che il calcio lo evoca: “Paolooooo”. O Fabio Fazio al Festival di Sanremo che lo faceva inquadrare di continuo» (Raffaella Silipo) • Grande amico di Adriano Celentano (oltre a Svalutation, ha firmato Rockpolitik, La situazione non è buona, Rock Economy) • Ha scritto anche tre libri, il primo nel 1996, Perché inquadri i piedi?. Gli altri due dedicati alla sua passione per la Fiorentina • È morto improvvisamente nella sua casa di montagna a Magognino, vicino a Stresa.