Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  luglio 26 Lunedì calendario

Biografia di Nicola Tranfaglia

Nicola Tranfaglia (1938-2021). Storico. «Nato a Napoli, e laureatosi in Giurisprudenza, si era poi trasferito a Torino per lavorare presso la Fondazione Luigi Einaudi. E si era dedicato allo studio del passato, fino a occupare prima la cattedra di Storia contemporanea, poi quella di Storia dell’Europa e del giornalismo nell’ateneo della città piemontese, dove era stato anche preside della facoltà di Lettere. Alla docenza aveva accompagnato la presenza sui mass media, come firma del Giorno, poi della Repubblica e dell’Espresso, quindi dell’Unità. Tranfaglia era stato forse il più polemico tra coloro che nel 1975 avevano preso di mira l’Intervista sul fascismo di Renzo De Felice. L’impostazione del biografo di Mussolini gli pareva sfociasse in una riabilitazione del dittatore e del suo regime, tanto più pericolosa nel momento in cui si manifestava in Italia un’eversione di destra non priva di legami con settori dello Stato. Alcuni anni prima Tranfaglia aveva pubblicato il saggio Carlo Rosselli dall’interventismo a Giustizia e Libertà (Laterza, 1968), una biografia politica che avrebbe completato molti anni dopo, fondendola nel volume Carlo Rosselli e il sogno di una democrazia sociale moderna (B.C. Dalai editore, 2010). […] Uomo di sinistra, si era tenuto distante per molto tempo dall’attività politica, poi aveva deciso di scendere nell’agone, ma non era riuscito a trovare una forza in cui riconoscersi fino in fondo. Dopo un’esperienza nei Democratici di sinistra, aveva aderito al partito dei Comunisti italiani, con il quale era stato eletto in Parlamento nel 2006. Quindi era passato nelle file dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ma presto erano sorti con il leader molisano dissapori che avevano determinato una rottura dai toni aspri» [Carioti, CdS]. «Il suo contributo più importante, e per molti aspetti ancora insuperato, riguarda la storia del giornalismo e la storia della mafia, oltre all’indagine sul fascismo. Grandi opere come Il mondo contemporaneo, da lui diretta per l’editore La Nuova Italia fra il 1976 e il 1983, oppure La storia della stampa italiana (sempre sotto la sua direzione, con Valerio Castronovo) uscita con Laterza fra il 1976 e il 1995, sono soltanto due dei monumenti che hanno accompagnato generazioni di studiosi e di lettori, in cui appare in tutta la sua grandezza la capacità di mettere attorno allo stesso progetto ricercatori di generazioni diverse, armonizzate con le doti di un direttore d’orchestra» [Albertaro, Sta]. Da Nicoletta Morelli (morta nel 2006) ha avuto due figli, Sara e Mario. È morto all’ospedale Umberto I di Roma, dove era stato ricoverato tre mesi fa in seguito a un’emorragia cerebrale da cui non si era più ripreso.